C'è troppo pudore. Lo so che non sembrerebbe, anzi...ma in realtà noi comuni mortali che abbiamo un mutuo, lavoriamo , facciamo la spesa e non andiamo in tv, ci vergogniamo del dolore. Ci hanno insegnato che il pianto adulto è silenzioso, nascosto, lecito, ma discreto. E il nostro dolore rimane lì, sotto le braci, e cresce, e si nutre di sè...Poi capita, per caso o no, di celebrare davvero la scomparsa di una persona, ma insieme, nel sorriso dei ricordi che ci legano a lei, negli aneddoti che si lanciano e rilanciano come fili di più gomitoli lanciati in un grande gioco, e nel pianto emerge il sorriso, e nella risata si fa di nuovo strada il pianto, ma si respira, la cenere si sposta e il dolore diventa qualcosa di cui si può parlare.
Così si dovrebbe fare, magari con un bicchiere di vino e un po' di salame, e anche, perchè no, una sigaretta fumata di notte, davanti alle stelle.
Ancora mamma? ancora, mamma! Sì mamma ancora! Ancora... perchè dopo il Nanetto Svizzero è arrivato il Piccolo Anarchico... Ancora...perchè la canzoncina va cantata "ancora", il giochino va ripetuto "ancora", il suono buffo merita "ancora" di essere riproposto... Ancora...o meglio "non ancora" , che è la risposta a molte domande "Dorme tutta la notte?", "Mangia da solo?" "Parla?"...
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un abbraccio dal cuore... niente di plateale... noi gente comune facciamo così!
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