Ieri sera cercavo di consolare e così mi sono trovata persa nelle mie stesse lacrime.
Quelle lacrime che non puoi sempre versare, perchè c'è bisogno che tu sorrida e canti e prepari le pappe e accompagni all'asilo e che tu continui a sperare.
Ma se i bimbi non guardano, se non c'è nessuno, se sono sola con il mio dolore...lo lascio venire a galla, per piangere un po'.
E curiosamente, mi capita spesso, quando soffro, che il mio cervello si incanta, come un vecchio disco, su una frase, spesso assolutamente fuori luogo, e insiste,insiste, fino a quando non riesce a distrarmi dal piangere.
E ieri continuavo a sentire questo vecchio ritornello: "(...) sopra il giorno di dolore che uno ha (...)"; così, l'ho ripescata dal provvidenziale you tube, e l'ho ascoltata, riascoltata, tante volte perchè non capivo perchè continuasse a consolarmi, come un the caldo quando fuori fa freddo, come un abbraccio di qualcuno che la sa lunga.
Poi ho scoperto che l'ha scritta per un amico malato, che poi non ce l'ha fatta, e ho capito perchè questa canzone riesce a parlarmi.
che dire, coraggio!
RispondiEliminache succede cocchina?
RispondiEliminaun abbraccio..
fatti forza... hai fatto bene a prenderti un po' di tempo anche per piangere... anche questo serve... almeno spero!
RispondiEliminaUn abbraccio!
carissima...che succede?
RispondiEliminacomunque piangere fa bene all'anima e al corpo.
un bacio
Le lacrime in questi casi aiutano.
RispondiEliminaLe amiche virtuali spero anche.
Sono qua.
Scusate la parentesi di malinconia! è riaffiorata e ve l'ho mostrata: si tratta di un lutto che ha già qualche mese, ma che brucia ancora tanto; e che, per pudore o per egoismo, mi sono tenuta ben stretto, ora gli ho fatto prendere un po' di luce. Grazie
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