mercoledì 21 dicembre 2011

Sono la winner!

Lo so che a Natale bisognerebbe essere tutti più buoni, e magari anche umili e modesti...ma oggi non posso! e perchè? perchè ho vinto!!! e ne vado molto fiera! ho vinto il contest di mamma è in pausa caffè!
Mi stringo la mano da sola con virile soddisfazione!

martedì 20 dicembre 2011

I miei regali a fatica zero!

e quasi sul filo di lana, vi presento cosa ho fatto con le mie manine!
cercavo qualcosa da fare con i bimbi, ma del genere non voglio sporcare, non voglio metterci le ore, non voglio chiamare un'impresa per ripulire tutto...insomma, in perfetto stile madre degenere che mi sta così bene! e allora ho fatto i bigliettini di Natale!
più semplice di così potevo solo comprarli: io stendevo il vinavil a forma di alberello e loro ci buttavano manciate di lavanda, poi recuperavo la lavanda  fuori dal vinavil e via! avanti il prossimo! la cucina profumava di lavanda e io mi sentivo un po' coma la casa nella prateria!
poi ho pensato a fare dei regalini semplici semplici e allora sono andata ancora più sul semplice! sembra impossibile ma potevo semplificare ancora: e così regalo vasetti colmi di preparato per cioccolata calda con la ricetta che ho trovato qui! peraltro ho il bimby quindi la fatica proprio non c'è!
poi ho pensato che ci stavano bene delle etichette carine (sono molto carine, nella foto si intravede appena), e allora mi sono rivolta a lei!
e infine ho detto ma perchè non partecipare anche a un blog candy?
Con questa foto partecipo al giveaway di Natale di Pane, amore e creatività, il premio che desidererei vincere è offerto da Universo ecologico.


E se ci fosse un contest per il post natalizio con più link, gareggerei volentieri!

Ero uscita dal tunnel! (del divertimentoooo)

Il fatto è che ieri sera sono uscita (USCITA, uscita, capite?) con due amiche. Quelle amiche: quelle che vedi 4 volte l'anno, ma quelle 4 volte sono importanti. Quelle fighe. Perciò ti lavi i capelli, cerchi di domarli, di vesti con attenzione e ti trucchi pure, ma non per competere (battaglia persa in partenza), giusto per non diventare invisibile. Quelle forti: quelle che la vita ha provato a buttare giù, ma loro, tenaci, si rialzano, sempre. La serata parte sottotono, ci sono un po' di crisi, un po' di dubbi, grandi e amari interrogativi sulla vita. Da sottotono scivoliamo verso il baratro e parte l'elenco delle malattie che stanno colpendo amici e conoscenti e parenti: sembriamo tre vecchiette nella classica competizione di sfighe: io c'ho il parente che ha xyx! Ah, sì?? ma non sai che mio suocero ha la pqrt? non è niente, dovessi vedere il mio cane che ha yxxz!
 Ma poi, inaspettatamente, parte la risalita, con la proposta: perchè non andiamo a ballare, come ai vecchi tempi?  C'è un locale nuovo, dicono molto trendy!
 Noooooooooo! la mia testa picchiava sulla pizza! I vecchi tempi no! Odiavo andare a ballare, mettermi in tiro, far finta di divertirmi nella speranza di portare a casa una conoscenza degna di nota! Le terribili serate dell'era single. Quei ritorni a casa, coi vestiti che puzzavano di fumo, con l'effetto dell'alcool già a discendere e buttarsi nel letto e dirsi ma perchè?!?  E devo rifarlo??? Perchè???? eh, ma perchè siamo giovani, perchè dobbiamo volerci bene, perchè dobbiamo dimostrare a noi stesse che se tornassimo sulla piazza avremmo ancora il nostro mercato! Nooooo! Non lo voglio il mercato!!!
Però ho detto di sì, che ci vado e le controllo. Che ci vado e mi porto dietro il portatile così scrivo un post in tempo reale sulla serata. Loro mi hanno detto che va bene, però mi devo mettere un bel rossetto: tonalità rosso-pompinara, che deve essere un nuova nuance di Chanel, a quanto pare...perchè se dobbiamo andare a ballare a  Zoccolandia, bisogna andarci con stile!
Per finire abbiamo dato il premio casalinga degenere a quella delle tre che non solo non stira più e manda in giro i figli coi vestiti spiegazzati, non solo è da una vita che non pulisce la cucina dentro e fuori, non solo ha un armadio che grida vendetta al cielo (caratteristiche comuni a tutte e tre), ma ha ancora fuori, sul letto, da mettere via, i vestiti estivi!!! onore e vanto a chi ha altro da fare!
Dimenticavo, il primo venerdì libero per la serata revival è venerdì 13...che dite, desistiamo?

martedì 13 dicembre 2011

Onirici flirt

Io ho un super io talebano. Se ben ricordo il super io non è il super eroe nel quale ci si trasforma dopo aver bevuto del minestrone andato a male, ma è il censore iper moralizzante che alberga dentro di noi. Ecco il mio super io è perennemente sveglio, non dorme mai, mai! Neppure quando dormo io. Così io non riesco a tradire neppure in sogno, ma flirto. questo sì. Che forse, a ben pensarci, non è neanche tanto male. Così stanotte mi sono sparata una serata da ventenne. Ero io, ma, in qualche modo, ero strafi ga! Ma messa così bene, che una mia amica mi organizza un'uscita con tre ragazzi! TRE! Tutti e tre desiderosi di avere, come dire, dei riscontri da parte mia. So anche i nomi: Rosario, Paolo, Michele. Rosario non mi è piaciuto, non so, aveva i capelli ricci e ingellati e un look troppo anni 80. Scartato. Ma Paolo e Michele...Sono stata corteggiata tutta la notte. Tipo che ti parlano e ti fissano davvero, e lo sguardo si mantiene anche quando terminano le parole. Tipo che mi chiedono se voglio salire in macchina con loro, visto che sono soli. Tipo che ti guardano e ti senti irresistibile. E anche in imbarazzo. Poi siamo andati in un negozio vintage e questi uomini erano interessati ai vestiti che guardavo, anzi li commentavamo insieme! ed io sfioravo delle sottovesti di seta di un corredo di mille anni fa e dicevo che mi emozionavano questi vestiti perchè mi sembrava che avessero delle storie da raccontare...e loro mi ascoltavano con interesse! Chiaramente il mio super censore ha vietato qualsiasi cosa fisica fra me e paolo o Michele, adesso non ricordo bene, ma avevo una preferenza, e comunque se non fosse bastato il talebano dentro me è arrivata la sveglia che ha messo fine al tutto. Anche perchè stamttina si aprivano i regali che Santa Lucia ha portato stanotte e quindi non si poteva aspettare...
Però...ma che bello era quando c'erano questi contatti? Quando conoscevi qualcuno per la prima volta e partiva il gioco per capire se poteva esserci qualcosa? Quando tutto era una danza di sguardi, di mezze frasi, di allusioni...o di fughe, o di rifiuti...
Non so: dottoressa in ascolto, è grave perdersi in sogni tardo adolescenziali?è pericoloso flirtare davanti ad una camicia da notte rosa (in sogno ho visto anche un tubino bianco, aimè sporco di rigurgito e questo la dice lunga...)? succede anche a lei?

Ecco poi pc man mi ha regalato per S. Lucia un bellissimo tubino (verde mare, molto bello!), ma anche queste:

ed io sono rimasta un po'interdetta...

...e così sono arrivata io!

Io ho le prove!!! Riguardo al momento in cui sono venuta al mondo io posso vantare evidenti prove! No, non pensate al filmino (all'epoca forse sarebbe stato una versione muta in bianco e nero), ma ad una cosa dolcissima: una lettera.
Così è andata:
la mia famiglia (madre, padre e fratello) non si trovava in Italia al momento della mia nascita, ma erano emigrati in Brasile. Papà lavorava per una grande azienda che all'epoca era fiorente e costruiva fabbriche nel mondo e così l'hanno spedito...a Rio de Janeiro! Mia mamma, che all'epoca aveva 25 anni, fa i salti di gioia, si studia un po' di portoghese, prende il bimbo di 2 anni e mezzo e parte! Non era certo un viaggio della speranza, cioè stavano in un residence con piscina e donna di servizio, però erano comunque lontani da casa, dagli affetti, dalle tradizioni...insomma, per mantenere vivo e forte il legame coni parenti avviano una forte corrispondenza Brasile/Italia. All'epoca le telefonate non andavano un granchè (oddio mi sembra di essere nata un secolo fa! in effetti...), così lettere su lettere: brillanti, tristi, malinconiche, incoraggianti. Al ritorno mio padre ha raccolto tutte quelle spedite (si era fatto una copia il furbone!) e le ha fatte rilegare. E così c'è anche la lettera che annuncia la mia nascita e io ho sempre saputo come è andata.
So che pioveva, fortissimo e chi mio padre cercava di correre nel traffico di Rio, ma che mia madre era tranquilla.
Fino a quando non è entrata in ospedale. Lì l'equipe medica locale era abbastanza pittoresca: tutti molto paciosi, allegroni, sorridenti, mentre mia madre stringeva i denti nel travaglio. Poi decidono di farle l'epidurale, che , a quanto pare, lì era cosa già nota e applicata. Le fanno un male cane per inserirle il catetere e poi l'epidurale entra in circolo e lei non sente più niente. I medici, tranquilli, continuano le loro chiacchiere. Oddio, non è che non sente più niente, sente qualcosa, qualcosa che non riesce a definire, ma le sembra che io stia nascendo. Nel suo portoghese imparaticcio cerca di avvisare i medici, che, chiaramente le sorridono "Tranquila!" e vanno avanti a chiacchierare. Sono così certi che ci voglia tanto tempo che annunciano che vanno (tutti!) a prendersi un "cafesigno" e chiedono a mio padre se lo vuole. Escono dalla sala parto. Mia madre sente, sente senza dolore, ma sente che io ci sono e manda mio padre a richiamare i dottori. Un po' seccata torna l'ostetrica, guarda mia mamma sotto il lenzuolo e urla che si vede la testa! Ritornano i dottori di corsa, mia mamma lancia uno sguardo pieno di lacrime a mio padre: non ne avevano parlato, non lo avevano deciso...ma sì, va bene, mio padre rimane lì, le tiene la mano e nasco io.

Rileggendo quanto ho scritto, vi garantisco che mio padre scrive(va) molto, ma molto meglio!

In ogni modo questo post partecipa al contest di:
mamma è in pausa caffè
http://mammainpausacaffe.blogspot.com/2011/11/e-nato-il-contest-di-mamma-e-in-pausa.html

lunedì 5 dicembre 2011

"ti telefono o no..." post scritto da me e dalle mie voci (un lavoro a imprecisate mani!)

Prima ero bravina...no, non è vero, sono sempre stata facilmente adescabile. Poi dopo ogni aggancio capisco e memorizzo la strategia per salvarsi. Come in un videogioco. Ma questa volta sono stati più bravi loro...
Suona il telefono. Numero privato. Privato nel senso che non appare nessun numero: brutto segno, ma rispondo. Una signora con una parlantina tipo Enrico Mentana mi dice che riceverò gratuitamente una carta servizi che mi offrirà molti (imprecisati) sconti. Offerta da una ditta (Meg) che vuole farsi conoscere. Ora che l'ho scritto mi rendo conto che è più vago della nebbia in val padana. Io accenno blando scetticismo e cerco delucidazioni sulla ditta, ma enricomentana mi dice che è una ditta nuova e che l'incaricato mi spiegherà tutto.E mi fissa un appuntamento per domani sera con l'incaricato.
Metto giù.
E partono le voci come in Lost. voci che mi dicono ma che hai fatto? ma sei pirla! ma secondo te la gente viene a casa tua a regalarti gli sconti? e poi per cosa ? e chi sono questi qua?
Poi partono le seconde voci e va bè, che sarà mai? se senti odore di fregatura, tanti arrivederci e grazie! nessuno ti può obbligare a fare niente!
Prime voci: nooooo!!!! tu ti fai fregare!sarà una cosa come quella del "kirky", come "londolibri" ti incastrano, ti fanno sentire in colpa, tu cedi, sfruttano il meccanismo empatico e crolli!
Seconde voci: ma va là! sei grande, adulta! te la puoi cavare!
Prime voci:  tu domani non aprire! non farti trovare in casa! e se chiamano non rispondere al telefono! Mollali!
Seconde voci: ma che sarà mai! accogli l'incaricato e stiamo a vedere...
E in questo coro da tragedia greca, io ascolto prima uno e poi l'altro...prima uno e poi l'altro...e non so bene che fare? Mi faccio trovare e affronto l'ignoto o mi do alla macchia, divento latitante e mi nego al telefono?
Voi che fate? che fareste?
ah, dimenticavo: questa ditta non mi ha lasciato nessun recapito, nè telefonico nè altro e su google non ho trovato niente di significativo...

martedì 29 novembre 2011

In ritardo!

Sono in ritardo! No, non quel ritardo, quello che ti fa saltare il cuore e ti fa anche saltare a velocissime conclusioni! No, non quel ritardo. Riflettevo che sono in ritardo su tutto. Tutto. Lavoro 3 giorni a settimana, a 8 minuti di automobile da casa, senza semafori. E arrivo sempre per ultima. In ritardo.
 Le mattine che non lavoro porto i bimbi all'asilo. A 4 minuti di automobile lda casa, senza semafori. Siamo sempre gli ultimi. Sempre in ritardo.
 Che poi mi chiedo cosa penserà lo Svizzero di questo luogo misterioso che è il ritardo, così influente sulle nostre vite: al mattino è tutto un " No, non possiamo giocare, siamo in ritardo! No, non correre, presto che siamo in ritardo!".
Anche la domenica mattina, che uno dice, va bè, siete in casa, che c'è da fare? Riusciamo ad arrivare per ultimi alla messa. Quella delle 8.30? No, arriviamo ultimi a quella delle 10! a 5 minuti di strada a piedi da casa nostra. In ritardo.
Dove perdiamo il tempo? Non lo so! Non ero così nella mia vita precedente, anzi, mi davano molto fastidio i ritardatari, perchè mi sembrava che, costringendomi ad aspettarli, sottraessero del tempo a me! Sarà stato il parto? L'allattamento? Il menage familiare? Il governo Berlusconi? Non lo so! Ormai sono in una condizione cronica e preoccupante. L'ultimo grande, grandissimo ritardo che sto consumando riguarda Lost. Come dite? La serie è andata in onda anni e anni fa? Tutti l'hanno già vista ? Ve l'ho detto che sono in ritardo cronico. Abbiamo reperito i dvd della serie completa e adesso ce la stiamo sparando tutta in un colpo! E questa full immersion non fa bene ai miei neuroni! Sono diventata molto sospettosa e guardinga, mi guardo intorno con fare indagatore anche quando sono in coda al banco gastronomia...


Per una cosa però non sono in ritardo:
ta dà!

 Ho già fatto l'albero!!!

mercoledì 23 novembre 2011

Io e le mie fisse. Per la rubrica pensieri sparsi senza un perchè

Avete anche voi le idee fisse? No, non dico quelle paranoiche vere, quelle da disturbo ossessivo-compulsivo, intendo quell'ideuzza che si scava un varco nei pochi neuroni, come un vermino nella mela, e poi pian piano si diffonde e diventa il vostro unico pensiero e pensate che finchè non avrete sistemato quella cosa non sarete mai davvero pienamente felici...Come dite? E' questa la paranoia vera? Ops, allora ci sono dentro in pieno! 
il fatto è che puntualmente ogni anno, osservo la mia casa e decreto che urgono dei cambiamenti. Se fossi distesa su un lettino da psicologo probabilmente addurrei la responsabilità di questo a mia madre. La mia mamma insegnava e aveva il giorno libero. Il giorno libero. Tornavo a casa da scuola e voilà il mio letto era al posto dell'armadio! il comodino era dietro la porta e la scrivania in mezzo alla stanza! Si poteva fare perchè i mobili erano pochi e staccati (non come le camerette serie, attrezzate, magari sulla parete, quelle che così rimangono fino a che non crollano). Ogni settimana i mobili giravano! era bellissimo! Tornavo a casa tutta contenta e piena di aspettative ed emozione! Già perchè un mobile girato fa girare anche l'umore! Deriverà da questa la mia tendenza alla reversibilità? alla seconda scelta? alla garanzia soddisfatti o rimborsati? Dov'è la psicologa di Vanity Fair quando ce n'è bisogno???!!!
Comunque, dicevamo, sto studiando la mia sala e dopo aver fatto (in tre anni) spostare la libreria da una parete all'altra (libreria di legno massiccio fatta da mio padre), comprato un mobile per la tv ikea- trasportato- montato-maledetto la svezia- rimontato in maniera corretta- ringraziato la svezia, cambiato tappeto, spostato la poltrona, acquistato due nuove poltrone (sempre mamma ikea!), ripristinato la prima poltrona, allontanato le due precedenti, spostato la cassapanca, ecco ora ho deciso che dobbiamo fare il nuovo acquisto. In tutto questo mio marito mi ascolta (nella fase progettuale) o finge di farlo, mi lascia parlare, cerca di opporre resistenza, poi "se sei convinta tu..." E io sì! sono convinta come un garibaldino in partenza da Quarto, decisa, spavalda "tigiuro tigiuro tigiuro sono convinta, convinta, convinta, questo è l'ultimo!" . Tempo 4 mesi e ricomincio a meditare...
Ora sto meditando sul far sparire una poltrona per accogliere la POLTRONA SACCO! e vai di siti, di e-bay, di forum, di you tube...sarà un ospite fisso della mia casa o, come fantozzi insegna, si rivelerà talmente scomoda da essere ceduta al mercatino dei poveri? supererà i 6 mesi?
e poi, la finirò mai di spostare i mobili?
e poi, sarò mica l'unica con 'sta fissa?
e poi, sarò mica l'unica che non demorde non demorde non demorde, neppure di fronte all'evidenza?

lunedì 14 novembre 2011

e le mie utilissime liste!

Sto cercando di migliorare! Ci provo, almeno...Su tantissimi siti, primo fra tutti quello della preziosissima mammafelice, si parla di pianificare, planning, organizzazione e soprattutto to do list! Da da daaaa!
Mi sono detta "Cribbio!- perchè ormai si può dire senza essere accusato di filogovenatismo- e io? com'è che non ho una lista anch'io delle cose da fare?" così ci ho provato. Ma dove si scrive la lista? sul foglio della carta da formaggio? sul cartone delle scatole di scarpe? Noooo! Mi sono comprata un bel quadernino, piccino, giallo che-fa-allegria. Come dite? Ogni scusa è buona pur di comprare? Ma scusate, vi siete alleate col maritino??? Dicevo, ho comprato il quadernino e via con la mia prima lista.
Ma forse non ho capito bene il senso, perchè nella mia lista, subito dopo  ricoprire la scrivania non ho potuto fare a meno di scrivere andare a Parigi e poi a ruota andare a New York...Mi sa che così non va! Ho il sospetto che in questo modo non riuscirò a concludere le mie giornate più proficuamente!

Nel frattempo lo Svizzero si lamenta e piangiucchia mentre dorme , mi avvicino , lo prendo in braccio:
Tesoro, hai male?
Sììììì
E cosa ti fa male?
Mi fa male l'occhio!
Non è che ti fa male l'orecchio?
Sì, mi fa male l'orecchio!
Amore, ascoltami ti fa male l'occhio o l'orecchio?
Mi...mi...(perchè balbetta un po'), mi fa male l'orocchio!


Ecco io adesso dove lo porto? Dall'otorino o dall'oculista?

giovedì 10 novembre 2011

E adesso che ne faccio?

Ho dei problemi. Lo so che non sono l'unica, che non sono sola (anche quando fono fola-come dice il buon Lorenzo), ma ogni volta me ne stupisco. Sono andata all'ikea. Lo so, non si fa. Ma come si fa? Io sto entrando nello spirito natalizio, i blog già parlano dei lavoretti, all'ikea ci sono le lucette, ho le mie cose...dai! Dovevo andarci! Ma la casa è piena. Piena di tutto: di disordine, di giochi, di spazi organizzati e di spazi un po' alla cazzo di cane...Piena. Non si comprano mobili.
Compriamo un tappeto? No, non si può, ne ho uno in sala e due  (che avevano preceduto quello attuale) arrotolati sotto il letto, eletti a dimora invernale di colonie numerosissime di acari. Niente tappeti.
Compriamo i piatti? i bicchieri? le tazzine? le ciotoline? anche la cucina è  sovraffollata, ho già soppalcato i pensili e piantato mensole (peraltro ad altezza tempia adulto così io e il pc man ci andiamo a sbattere che è una bellezza), non ci sta più niente. Dovrei buttare, lo so. Ma non sono capace di buttare. Non sono capace. E' un dono, un'arte, una predisposizione...io non ce l'ho. Io tengo. Perchè non si sa mai. Perchè ci sono dei ricordi appiccicati agli oggetti e non me ne voglio separare. Perchè mi piacciono. Perchè mi hanno accompagnato un po'....Insomma non butto. E allora? cosa vado a comprare all'ikea?

scampoli di stoffa all'angolo occasioni.

ne ho presi 3.

ce li ho in mano.

mia mamma mi diceva: "ma che te ne fai?" e io a dirle "vedrai mamma, questo può diventare un bellissimo hjsjfh, oppure lo posso usare da mettere sull jddhsfi." parlottavo. bofonchiavo. prendevo tempo e li passavo alla cassa veloce.

Ma aveva ragione lei. Che ne faccio?

martedì 8 novembre 2011

Elogio dell'imperfezione

Ci sono cose di cui devo ringraziare mia mamma, tipo il fatto che so apprezzare le cose genuine e non i piacciono i dolci "comperi",a meno che non si tratti del gelato al gusto Dulche de Leche, ma questa è un'altra golossissima storia...
Ci sono cose per cui devo ringraziare mio padre, ad esempio che ho delle gambe muscolose pur avendo fatto come sport nella mia vita solo lo shopping non agonistico.
Ma c'è una cosa gigante per cui devo ringraziare i miei figli. Mi hanno salvato dalla sindrome della perfettina. Perfetta non lo sono mai stata, anzi...tuttavia sono cresciuta con il convincimento che le cose o si fanno in un certo modo o non lo si fanno. E il certo modo è quello che sfiora la perfezione. Il convincimento era così radicato che se le cose non mi venivano come pretendevo io, dopo qualche tentativo, rinunciavo. Rinunciavo, punto. Non mettevo in conto la pratica, l'allenamento o il semplice gusto di apprezzare qualcosa. O perfetto o niente. Da un certo punto di vista questa mentalità dovrebbe favorire l'impegno e l'ambizione. In realtà credo che tolga il 90 % del gusto della vita, della gioia della semplicità. Ho fatto impazzire il mobiliere quando ho comprato la cucina perchè abbiamo discusso ogni singolo dettaglio ed ogni scelta (dalle maniglie all'altezza del piano di lavoro) era per me motivo di dibattito e studio. Doveva essere perfetta. Non dovevo rimproverarmi un giorno di aver sbagliato nell'acquisto.
Quanto tempo sprecato! I sabato pomeriggio nel suo studio a massaggiarmi il pancione e a valutare i diversi tipi di frigorifero nel dettaglio che neanche avessi avessi avuto un pinguino da allevare...
Mia mamma lo sapeva...un giorno mi ha regalato un libro "Nessuno ci chiede di essere perfetti, nemmeno Dio", scritto da un rabbino, uno, cioè, che ha fatto dell'arte di capire i messaggi segreti dell'Altissimo la sua vita. Era proprio un bel libro, lo consiglio, l'ho trovato geniale in molti punti, pensavo sarebbe riuscito a fare breccia in questa paranoia, ma nulla...ero granitica.
Poi sono arrivati loro. E i piani sono andati tutti all'aria. Perchè mi hanno insegnato che non c'è la perfezione, o almeno non esiste quella pianificata, studiata, progettata. Perchè per quanto mi possa sforzare viaggio con anni luce di distanza anche solo dall'idea di mamma perfetta. Ho sperimentato che esiste un'altra forma di perfezione: quella improvvisata, che dura qualche attimo o forse anche una mezz'ora, che è il frutto di un progetto condiviso, dii un'affinità di anime e che è l'unica perfezione per la quale valga la pena investire. Esistono i pomeriggi perfetti improvvisati con i colori o con una torta. Esistono i balletti (perfetti) e il trenino (perfetto) per la casa. Esistono i bagnetti (perfetti) con la vasca piena di contenitori e giochi e il bagno imperfettamente allagato.
Per il resto: il colore delle tende, la finitura del parquet, i decori del servizio di piatti, l'opinione dei vicini e dei parenti, la casa, l'altisonanza del lavoro, il numero di amici, gli inviti ricevuti...sono cose belle, piacevoli, ma non ci investirei più tutto il tempo e le risorse che ci ho consumato.
Terrei, terrò l'energie per altro.

giovedì 3 novembre 2011

Ah, non era pasquetta?

Lo so che volevate sapere come ho trascorso il giorno dei Santi! Però non avevate l'ardire di chiedermelo, perciò vi tolgo dall'imbarazzo e ve lo spiego. Anche perchè stata una gran bella giornata. E se ne parlo solo ora è perchè sono pigra e lenta. Un bradipo, insomma.
Io vivo da sempre a Brescia, ma le radici della mia famiglia sono là, nella terra del prosciutto e del  formaggio, di Verdi e delle biciclette, insomma nel territorio di Parma. Così abbiamo fatto la gitarella, sembrava più una pasquetta che il 1° novembre: io, mia madre e mio fratello siamo partiti la mattina presto, salutando i consorti e la prole per dirigerci sotto il Pò. Abbiamo fatto la visita al cimitero, rivisto parenti che ci ricordavano 15enni, stretto mani di ignoti, versato qualche lacrima, cercato somiglianze nelle foto dei nostri predecessori, letto con attenzione lapidi che portavano nomi insoliti (quanti Otello, Tranquillo, Aldina!), cercato le lapidi più vecchie (un morto nel 1854, forse...), declamato "Novembre" di Pascoli...poi col cuore gonfio di ricordi e rimpianti per chi se n'è andato davvero troppo presto e per chi ci sarebbe ancora e ancora servito,nonostante fosse anziano, siamo andati a fare la nostra personalissima celebrazione e commemorazione dei defunti: al ristorante! In tantissime culture si presenta l'abbinamento "piangiamo il morto e mangiamo", tranne nella nostra, dove la morte è un taboo, indicibile, da nascondere, da occultare. E invece io sento, sento proprio epidermicamente, che c'è un legame forte fra il ricordare chi non c'è più e banchettare in suo onore...cosa sarà? la vita che si riafferma sulla morte? la convivialità come espressione di conforto e vicinanza? il fatto che mio nonno adorava mangiare con gusto? che io e mio cugino abbiamo passato l'infanzia a mangiare al tavolo da soli perchè eravamo i più piccoli e non ci stavamo nella tavola con i grandi? non lo so...tutto questo, molto altro; in ogni modo noi siamo andati a mangiare in una meravigliosa e tipica trattoria niente popò di meno che a Zibello, la patria, per chi non lo sapesse, del culatello. E così fra un piatto di strolghino e uno di capelletti, fra un bicchiere di lambrusco e uno di Nocino (favoloso!), il cuore si è calmato, il sorriso è diventato una risata, il sole si è scaldato un po' e io ho riassaporato l'essere figlia e sorella, per qualche ora, senza altri pensieri, sospesa fra i ricordi e il gusto del presente.

giovedì 27 ottobre 2011

E mi tocca pure fare la Zen!

Nelle mia vita precedente amavo il controllo. No, non la vita precedente precedente (quello in cui ero una nobile aristocratica che non alzava un dito dalla mattina alla sera, il che spiega la mia ritrosia a qualsiasi sforzo/fatica/lavoro), solo quella precedente ai figli. Ecco, allora mi piacevano le routine e il senso di controllo e di armonia con l'universo che ne scaturisce. Sapere che le cose iniziano, si sviluppano, terminano. Che meraviglia! Poi è finito tutto. E' arrivato lo svizzero, che in barba al suo nome, sta decidendo di far saltare qualsiasi piano di prevedibilità. Si addormentava da solo? Ora servono qualche centinaio di riti e rituali (dal cuscino caldo, alla mano, ai baci sul collo...). Cacca e pipì nel water? Ora gocciola che sembra un rubinetto guasto e la cacca atterra puntuale nelle mutande, solo lì! Prima schifava i miei baci e se li toglieva quando li giudicava eccessivi? Ora si lascia baciare all'infinito: dico solo che cedo prima io!
Ecco, ha cambiato le carte in tavola e, in questa strana partita che giochiamo ogni giorno, le regole le metto io, ma le carte le da lui e spesso ho l'impressione che sto cercando di giocare a briscola mentre lui sta distribuendo le carte da poker! e ogni tanto ne esco piegata: alla terza cacca del giorno nelle mutande, all'addormentamento infinito, inizio a cedere, saltano i nervi, salto io, salta la voce...e poi ci sono giorni in cui guardo queste carte da poker e cerco di capire come giocarci a briscola e, tutto sommato, mi ci diverto pure, mentre con un respirone zen, mi dico che tutto passa, che è una fase, che evidentemente non la capisco, ma che forse in amore non serve capirsi sempre, basta esserci, aspettarsi, accettarsi.

martedì 18 ottobre 2011

Ciò di cui ho davvero bisogno. Non è un tepidarium.

E' che sono lenta. Lenta e pigra. Che mi piace starmene tranquillina in pace. Come adesso che i bimbi dormono e il raggio di sole che mi cade addosso è meravigliosamente piacevole. Così stavo per perdermi una bella occasione. Più o meno un anno fa, mia cognata, per il mio compleanno mi ha regalato un percorso rigenerante in una beauty-spa a 5 minuti da casa. Circa un anno fà. Validità: un anno. Quando me l'ha regalato ero felicissima: 2 ore di relax! da sola! senza bimbi urlanti che interrompono le cose. Forse ne ero troppo contenta, da non volerlo sciupare. Mi bastava guardarmelo lì, attaccato sulla mia bacheca per pensare che ce la potevo fare, che se le cose andavano male avevo quel buono lì da usare...e così ho posticipato, rimandato, un po' dimenticato. Ma ieri l'ho usato. YEEeeeeeSSSSS!  Piscina (bella caldina) con idromassaggio, bagno turco,  tepidarium (che non ho capito cosa dovevo fare: sono stata un po' lì in piedi, poi mi sono seduta, poi mi sono sentita fessa e mi sono alzata), sauna, doccia emozionale (l'emozione era "oh, mamma che freddda! ah, no adesso va meglio!" e si spegneva, così l'ha riaccendevo e di nuovo l'emozione "uh, mamma è ancora fredda! ah, ecco adesso va meglio!"), e poi la stanza relax: lettino, copertona calda calda e tisanona bollente. Ecco forse mi sarebbe bastato 2 ore di quello. Solo di quello. Senza tutto lo sbattimento del caldo, freddo, sauna, mi asciugo, si bagna l'accappatoio, vado in sauna, no ci sono già due che mi sa che vogliono stare da soli, allora vado nel tepidarium, no! il tepidarium no! che non so cosa devo fare! rifaccio l'idromassaggio e poi torno in sauna...che per carità, se gli sbattimenti nella vita fossero questi! ma per dire, che forse la cosa che ho apprezzato di più è stato stare sdraiata, al caldo, in penombra a bermi una tisana in silenzio...Uno può dire: fallo anche a casa tua! no! perchè se riesci a trovare il momento per farlo a casa tua, sei comunque a casa tua, e gli occhi si muovono e notano il disordine, un po' di sporco, i giochi in giro...e i muri, che sembra non sappiano parlare, incominciano a farti pensare a tutto quello che devoi o dovresti fare, a partire da cosa cucinare per cena...ecco, lì, il cervello si era spento. Black out. Off. figata!

martedì 4 ottobre 2011

Dove andremo a finire?

Dovrebbero dormire. Da circa 36 minuti. Considerando che uno è imbottito di tachipirina (la nostra cara vecchia amica taki!) a quest'ora dovrebbe essere crollato. E invece no. Quello malato fa il verso del trenino. Quello sano ride e gli dice "Basta!". Quello malato ride. Quello sano dice "SHHHHH". Quello malato inizia a chiamare tutti i suoi salvatori in ordine di probabilità di un loro intervento: mamma-papà-nonna-nonno. Quello sano è sceso dal letto e mi spia da dietro la porta.
Dovrebbero dormire. Non lo dico per me, lo dico per loro, che se mi tolgono il primo pomeriggio dedicato al cazzeggio io non arrivo a sera. E loro con me.
Quello sano ha un sorriso che spacca il cuore. Come faccio a sgridarlo?
Se non la smettono di farmi innamorare non so come andremo a finire.

lunedì 3 ottobre 2011

Pensieri sparsi senza un perchè

Conoscete Iseo? è un ridente paesino in provincia di Brescia, sulla riva dell'omonimo lago, famoso per aver dato i natali alla prima vincitrice del Grande Fratello (non sapete di cosa sto parlando, vero?). In ogni modo sabato eravamo lì, a giocare in un parco giochi affacciato sul lago, con la maglietta a manica corta perchè siamo a maggio, reduci entusiasti del primo giro in treno (circa 20' Brescia-Iseo). Vicino al parco giochi c'è l'ospedale. Nell'ospedale c'è il reparto maternità. E sabato mattina c'erano alcune mamme fresche fresche che uscivano dall'ospedale con la navicella, con dentro il loro piccolino appena sfornato, si sedevano sulla panchina, guardavano il piccolino e poi guardavano il fratello o la sorella più grande che correvano nel parco da un' altalena a uno scivolo. C'era questo sole caldo di maggio e l'acqua del lago che brillava. E pensavo che dev'essere bello iniziare così l'avventura della famiglia che cresce: con calma, con i giochi, con  il sole e la panchina dove sedersi per fare un bel respiro e un grande sorriso e un nuovo grazie. Sarà perchè io ho partorito nell'ospedale della città, un casermone grigio in mezzo al traffico, e dalla mia camerata vedevo solo il parcheggio dipendenti, e quando sono uscita ci siamo infilati subito in macchina e poi a casa...sarà tutto, ma che invidia...

questo post partecipa alla mia prima e probabilmente unica rubrica: "scrivo qui quello che mi attraversa il cervello e non capisco che senso abbia"

giovedì 29 settembre 2011

Strana, stranissima fase. Fase in cui il lavoro è bello. Le maestre motivate. Il clima positivo.
 Fase in cui l'Anarchico entra al nido e non piange. Fase in cui al mattino sono a casa. Con il tempo. Libero. Tanto.
E allora che si fa? Si fanno dei lavoretti per i bimbi delle amiche, si impara il punto croce, si realizza un porta collane decente (con massima soddisfazione), si fanno le torte, le pizze...
Si pensa. Perchè a me l'autunno fa pensare. Saranno le foglie secche? il caldo dolce? L'essere ormai quasi libere dalla schiavitù della ceretta, visto che fra poco riparte la stagione delle calze? (e scusate, ma quando si mettono le calze a 100 denari o i leggins io mi lascio veramente, ma veramente andare! dopo 3 mesi di gambe all'aria e silkepil rotante!). Che sarà?
Sarà che si pensa. Si pensa alla famiglia, che è bella, colorata e caotica.
Si pensa che c'è ancora spazio...
Poi si mette via il pensiero e si pensa che è bello, bellissimo dormire, poter uscire la sera, cucinare una cosa sola che mangiamo tutti quanti, non avere nessuno che dorme con noi...però era anche bello avere un lettino vicino...
ecco i pensieri si rincorrono così, prima uno, poi l'altro, come le foglie di questo strano autunno...

venerdì 16 settembre 2011

Ancora non si può...

Tempo fa avevamo progettato una bella cenetta, romantica, a due. Il giorno stesso l'Anarchico decise di farsi venire l'ennesima otite con febbre e lamenti vari (ricordate?), questa volta siamo stati previdenti e prudenti.
La serata l'abbiamo programmata con sole 24 ore di anticipo, arruolando la suocera al volo, il ristorante l'ho prenotato con 4 ore di anticipo e mi sono vestita mezz'ora prima che il pc man passasse da casa. Il tutto per fregare la dea della sfiga che, fornita di acume e udito chiaramente sovrannaturale, è pronta a piombare sulla nostra casa appena se ne presenti l'occasione. Così ce l'abbiamo fatta! Siamo usciti! Da soli! Senza guardare l'orologio (anche perchè ne sono sprovvista da quando quest'estate l'ho affogato impietosamente). In un ristorante, ma ristorante vero, mica un panino al volo senza tovaglia, nooo! Seduti, ad un tavolo, con la tovaglia e i tovaglioli, abbiamo parlato, parlato! Parlato senza essere interrotti dai nanetti, senza doversi chinare a raccogliere posate o cibo, senza alternare ogni parola con un richiamo o una canzoncina! Due adulti. Liberi.
Ma la dea della sfiga ci ha beccato. Ci ha lasciato cenare, bere, degustare. Poi la notte è venuta a trovarci,  regalandoci un'indigestione che ha tenuto lui sveglio tutta la notte (l'ho trovato al mattino sdraiato sul divano davanti al canale del poker), e la sottoscritta sul water in un mare di sudore e di altro che non sto a specificare, ma credo si possa immaginare!
Ora, cara dea della sfiga, parliamoci chiaro: non vuoi che io e il pc man usciamo da soli e questo è chiaro, ce lo stai facendo capire in mille modi, potresti mandarmi dei segni anche per capire quando finirà 'sta quarantena? Grazie!
Nel frattempo, spero che la dea si distragga e mi permetta di vincere questo candy, indetto da una donna che fa veramente morire dal ridere e che, a quanto pare, sa fare anche molte altre cose!

giovedì 8 settembre 2011

Ho scelto!

Così ieri ci sono state le convocazioni. La situazione era ancora più surreale di quella che ricordavo. Quest'anno il provveditorato ha convocato tutte le candidate (205) in un unico giorno, alla stessa ora. Ma quando siamo arrivate, l'Illuminato ha pensato che non ci potevamo stare tutte nella grande stanza. Così ha decretato che ne sarebbero entrate 50 alla volta. Le altre? Fuori. All'aria aperta, che fa sempre bene e poi magari ci si abbronza pure! Un prode sindacalista faceva la spola avanti e indietro (o meglio: dentro e fuori) annunciando di volta in volta la sede da depennare. Le già citate reazioni delle candidate in attesa. C'erano anche candidate realmente in attesa, in dolce attesa, anche queste fuori e in piedi ad aspettare il turno! Alcune si accasciavano sulla scalinata, ma subito intervenivano i paggi dell'Illuminato a ricordare mostrando un foglio scritto al computer che intimava di lasciare sgombro il passaggio. Alcune coraggiose hanno sfidato i paggi e, superate le scale, hanno  poi trafugato alcune sedie che hanno disposto in semicerchio all'interno del parcheggio che ci conteneva, così per fare due chiacchiere più in armonia...
Io, intanto, chiedevo un po' in giro alcune informazioni sulle scuole che avrei voluto scegliere: "Ciao, mi hanno detto che l'anno scorso hai insegnato a PincoPanco, ma la dirigente com'è?" "Chi? Ah, certo la Cagacazzi! E' talmente feroce che l'anno scorso ha aggredito una precaria, l'hanno fermato solo con una dose di sedativo!" "Grazie, ci penso un po'..."
Poi si è avvicinata la spargitrice di ansia: "Dov'è che vorresti andare? Lìììì??? Ma sei sicura? Ti sei informata? Hai contattato la segreteria docenti? Il dirigente? Hai chiesto ai sindacati? Nooo?!? Ma dai! Ma non puoi fare così!"
Così molti miei progetti cominciavano a inciampare, rivedevo la mia lista, gettavo in aria monete, immaginavo tragitti, facevo riecheggiare nomi di scuole e le valutavo in base alla loro sonorità. Poi è arrivato il mio turno e ho ascoltato una minuscola vocina che mi suggeriva una scuola, con un contratto miserrimo di appena 8 ore. E ho scelto quella scuola. Nuova. Nuovo caso. Tutto nuovo. Con uno stipendio che si avvicina molto all'idea di un rimborso spese. Ho ascoltato la vocina.

Se fra un po' leggerete un post intitolato: "fanculo alla vocina" saprete a cosa mi riferisco!

martedì 6 settembre 2011

Il mio bagaglio di dubbi all'indomani delle convocazioni.

Ci siamo quasi. Domani c'è la convocazione per i posti di sostegno nella scuola primaria. Per chi non ha mai vissuto quest'esperienza, ecco un breve fotogramma:
immaginate una stanza, anche spaziosa, colma di donne, alcune col pancione, altre che allattano, altre che parlano, parlano, parlano. Alcune figure, spesso con la braccia incrociate, stanno in piedi e osservano, senz'ansia, sono i sindacalisti, pronti a intervenire alla minaccia di un qualche abuso. Fa caldo, le candidate si sventolano con la lista delle sedi disponibili e con quella della graduatoria. Il funzionario chiama un cognome. La chiamata si alza e raggiunge il banco, consegna i documenti e dichiara la sua preferenza. L'aula è lunga e affollata. Nessuno capisce. Qualcuno urla "Cosa ha preso???" Lei ripete scandendo ad alta voce la sede scelta. Brusio. Molte esultano ("evvai! non ha preso la sede che volevo io!"), altre rumoreggiano ("ma chissà come li ha fatti tutti quei punti lì!"), altre si disperano. Alcune vagano chiedendo informazioni sulle sedi disponibili ("C'è mica qualcuna che è stata alla scuola di Cazziatopoli? Com'è il preside?"), altre sfogliano un atlante stradale e chiedono informazioni ai vicini ("Scusa, ma Inculoailupi è molto lontano da qui?"). E così via, cognome dopo cognome, sede dopo sede, sospiro dopo sospiro fino a quando chiamano il tuo nome. E riparte la tua avventura.
Nella fattispecie io devo risolvere un dilemma: potendo scegliere, che faccio? Torno nella scuola dell'anno scorso, così do una continuità didattica alla bimba e un sospiro di sollievo ai genitori? Ma in quella scuola il soprannome che avevo dato di base a tutte le maestre era "quelle luride pu--ane" e tante volte sono tornata a casa in lacrime. Oppure vado in un altra sede, più lontana da casa, senza sapere chi ci sarà, come mi troverò, ricominciando  tutto da capo, con buona pace della bimba dell'anno scorso?
Non so. Non so davvero che fare.

lunedì 5 settembre 2011

Di cose che iniziano, di cose che cambiano, di me che non cambio...

Stamattina qui era novembre. Non so da altre parti, ma qui c'era quell'orribile tempo di freddo e pioggerellina. L'ideale per  iniziare la scuola materna, pardon dell'infanzia! Mancavano solo i latrati dei lupi e la nebbiolina dei fossi. E così è iniziato il suo nuovo percorso. O il mio? Lui giocava con una mega pista, mentre io mi sentivo gonfia come un pop corn! L'ho salutato. Sono uscita. Ho pensato che non gli avevo lasciato il cambio. Sono rientrata. Ho dato il cambio. Sono uscita. Ho cercato un'altra scusa per rientrare. Non l'ho trovata. E così, piena di magone e di novembre, me ne sono andata..tutto in compagnia dell'anarchico, ancora più confuso di me.
E' che sono allergica ai cambiamenti, mi piace lo status quo delle cose, mi piace anche una certa fissità, magari appena turbata da blandi cambiamenti, in ogni modo mai definitivi e sempre negoziabili. Sono una palla, ma non ci posso fare niente: quando mi piacciono certe situazioni desidero solo che si protraggano il più a lungo possibile, o quantomento fino a quando ne sono stufa. Ecco, tutte queste riflessioni forse era il caso di farle prima di riprodurmi, perchè se c'è una cosa soggetta al cambiamento e alla trasformazione sono i figli. Quel frugoletto che fino a ieri cercava a occhi chiusi il mio seno, ora sta seduto su una seggiolina con sconosciuti; appena due giorni fa ha imparato a camminare e ora lascia la mia mano per correre; è stato poche ora fà che ha detto la sua prima parola e ora inventa metafore che neanche Pascoli...Sì lo so, la mia percezione del tempo ha qualche pecca...ma ci siamo capite, no?
In ogni modo le prime due ore sono andate belle lisce, a casa invece mi ha fatto dannare, mi sono sfogata al telefono con mia madre e lui è arrivato con il braccio teso "Mamma, facciamo le paci?" Ma sì, amore mio, tutte le paci che vuoi...

giovedì 1 settembre 2011

Potrebbe sembrare un post creativo, un po' spartano...



Dicevo in un post precedente che sono stata in vacanza in un bungalow. Spartano. Molto spartano. Forse troppo anche per un autentico Spartano. Che avrebbe urlato "Questo non è un bungalow...questa è Spartaaaaaaaaaa!!!"
 Così mi sono attrezzata per rendere la nostra "casina del mare" più accogliente e comoda.  Ed ecco le mie invenzioni:


...diciamo pure che avevo molto tempo libero!

Il barattolo dei piselli in scatola è diventato
un vaso porta piantina di basilico!
Così bello che l'abbiamo lasciato là...
un omaggio a chi ci sarà dopo di noi!

Come si fa senza porta spazzolini???
Io ho tagliato in due il tetrapack del succo di mela!


E gli asciugamani piccoli, dove li attacco?
Ma nel ragno stendi biancheria!


Già lavare i piatti scoccia un pochino...
e poi non c'era per scolare le posate!
Non c'era...ci ho pensato io con un altro tetrapack
tagliato in due!



Mancava il portarotolo!!! Tragedia!!!
Ho recuperato con un bastone portato dal mare
e un po' di spago da cucina!
Mancavo ganci per appendere gli asciugamani!
ce ne era giusto uno...gli ho attaccato la gruccia e voilà!






La seconda volta non è meglio della prima

Questa mattina mi sono avviata al nido per l'inserimento del figlio 2, l'Anarchico.
Camminavo spavalda e sicura di me, avevo il savoir faire di chi la sa lunga, di chi ci è già passato, sa come funziona e sorride di fronte alle ansie altrui.
Un po' come quando voli per la prima volta e vicino a te c'è quello che ha già fatto il giro del mondo in aereo tre volte...lui ti guarda e ti fà "Prima volta, vero?". Tu segui attentissima le istruzioni della hostess, quasi quasi chiedi un blocco per prendere appunti, lui legge interessato il quotidiano. Ecco io stamattina ero lui. Prima di varcare la porta. Poi sono tornata ad essere lei...è che l'Anarchico, che ben conosceva il nido visto che veniva con me ad accompagnare e riprendere lo Svizzero, ha capito tutto e  si è, giustamente, intimidito: mi stava attaccato, seduto addosso, continuava a rimettersi il cappello per uscire...Ed io mi sentivo le lacrime belle pronte per uscire!
Non sono uscite. Grazie al cielo e grazie anche al fatto che l'Anarchico ha deciso di evacuare le sue paure seduta stante e quindi ci siamo isolati e rinfrancati un po' in bagno.
Comunque sempre di sensi di colpa a mille che mi camminano per la schiena, ma ormai ci sono abituata, mi fanno anche compagnia!
E oggi pomeriggio: evento mondano!
Festa di compleanno di un duenne del Nido!
Non conosco nessuno!
Sto sperando in un diluvio di bibliche dimensioni che annulli il party! Qualcuno sa di qualche rito apotropaico per far piovere e quindi evitare festicciole?

mercoledì 31 agosto 2011

9 punti per quest'estate!

Rieccomi! Avete sentito la mia mancanza? Silenzio assenso, ottimo!
Io ho vissuto una lunghissima estate, lunga davvero, in cui ho capito qualcosina in più sulla vita, sul mondo, etc...etc...Avevo pensato ad un post con aggiornamento giornaliero delle mie vacanze e dei relativi insegnamenti, ma ho poi pensato che sarebbe di una noia indicibile solo a scriverlo, immaginarsi a leggerlo...
così, vai con la mia personale classifica di ciò che mi ha lasciato quest'estate!:
1- nonostante sia convinta si essere stata in un'altra vita una nobildonna fancazzista, mi piacciono le vacanze spartane, il bungalow, la cucina attrezzata al minimo, e il tempo lento lentissimo che ci siamo concessi, subordinato solo e soltanto alle nostre necessità e ai nostri desideri. ma anche il parco giochi attaccato al baretto, così riusciamo a farci l'aperitivo mentre i bimbi si --ammazzano  giocano in libertà

2- le zanzare e le vespe sono animali cattivi, malvagi e inutili. Possibile che le combattiamo da millenni e non abbiamo risolto niente? Quelle di queste estate si tenevano romanticamente la mano alla luce della lampada che doveva sterminarle, poi si sballavano di zampirone e attaccavano i bimbi

3- il mare nel Veneto è bello!

4- c'è una frase gentile da dire a estranei e non per fargli capire che non si fanno confronti fra i figli? "Che carini! Qual è il più furbo? Questo è più simpatico! Lui ha gli occhi più belli! Questo si vede che ti farà disperare..." E via dicendo...Al prossimo penso che risponderò "Chi scoreggia più forte? Tu o tua nonna?" insomma, a nessun adulto piacciono i confronti, se qualcuno osasse rapportarci alle ex del nostro compagno sarebbe immediatamente arso vivo, eppure coi bambini ci andiamo giù pesanti come caterpillar...

5- mi sono tornati i gusti da adolescente, vado matta per la Coca cola leggermente sgasata

6- forse, forse sto sconfiggendo la follicolite, anche se i peli mi ricrescono in tre ore!

7- la stagione dell'impegno è ricominciata con l'arrivo del cataogo Ikea, ora sono tutta in fermento perchè  dobbiamo assolutamente sistemare alcune cosette mastodontiche insignificanti

8- nella barchetta del precariato scolastico, si aspetta la prima settimana di settembre e poi si torna seri

9- non sono assolutamente pronta, ne emotivamente nè fisicamente per reggere i due inserimenti (nido e materna) dei bimbi

...ma sono tornata!

sabato 30 luglio 2011

Di otite, ciucci e gratificazioni di donna

Il delirio! L'Anarchico ha l'otite (ma dai? no! che strano! a lui non capita mai!), e questa cosa mi avvilisce e incazza in egual misura. Ci siamo fatti 3 settimane al mare con lo scopo di rinforzarlo, di fortificarlo -così ci avevano detto- 10 giorni in città e siamo punto a capo. Apprendo la notizia dell'otite nello studio della pediatra, accompagnata dal sostegno emotivo e fisico del mio Svizzero. Lo Svizzero fra poco compie 3 anni. E usa il ciuccio. La sua bocca non mi piace: sarà colpa del ciuccio o mi metto già in lista per l'apparecchio ortodontico? In ogni modo incomincio a buttargliela lì "ma sai che sei grande? vogliamo provare a dormire senza ciuccio? lo zio mi ha detto che gli piacerebbe tanto avere un ciuccio, gli regaliamo il tuo?" Solo una risposta: NO. Vado in biblioteca e cerco libri sull'argomento, li leggiamo insieme e poi di nuovo "lo togliamo questo ciuccio?" NO. Comunque, siamo lì dalla pediatra e mentre aspettiamo che la stampante sputi le ultime prescrizioni di antibiotici, le chiedo se ha qualche consiglio da darmi per togliere il ciuccio. "Signora, non ci sono strategie. Si toglie. Svizzero, me lo regali? Io ti posso dare dei pupazzetti!" e Lui, (pazzoooooo!!!che fai? non cedere!) dice SI'! così usciamo con la ricetta dell'antibiotico e lo Svizzero che passo dopo passo verso la macchina diventa sempre più esitante e piano piano gli angoli della bocca gli si piegano sempre più in giù, fino a sbottare "Voglio il ciucciooooo"!!!!
Ecco le ultime notti sono andate così: l'anarchico che si lamenta nel sonno, piange, urla mentre io lo riempo di tachipirina/nuroflen e lo Svizzero che si aggira per la casa urlando "voglio il ciuccio", ricordandoci molto Amarcord...
E io come tutte le donne, quando mi sento sopraffare dagli eventi, dalla fatica, dal sonno, dall'insoddisfazione che faccio? Faccio come gli uomini? mi piazzo sul divano e dormo davanti alla TV accesa? Nooooo!
Cambio le tende, riorganizzo i cassetti, sposto i mobili...Come sprecare le ultime risorse fisiche, forse alla ricerca di una soddisfazione, una gratificazione, un angolo su cui posare lo sguardo e tirare il fiato.

giovedì 28 luglio 2011

Imparare a leggere i segni

Ero quasi tranquilla. Quasi. In realtà c'erano tutti i segnali per spaventarmi. Solo che non li volevo leggere.
C'era l'aver fissato in anticipo di 15 giorni la serata per uscire soli noi due. C'era l'aver comprato un profumo nuovo (che mi sta dando dipendenza peggio della Nutella). C'era l'aver preso (al mercato, in saldo, quando si dice grattare i fondo del barile) uno straccetto di vestitino lungo, perchè al Pc-man piacciono le donne con l'abito lungo (sì, gli ho detto che se non sei alta più di 1,70 il vestito lungo è un suicidio e ho anche provato a fargli vedere "ma come ti vesti", ma non ce n'è...non demorde). C'era l'aver pensato anche agli accessori (e la pochette l'ho presa in edicola, fortuna che la ormai famosa paolamaria non sa chi io sia!). C'era l'aver progettato la serata: molto easy, ma romantica. Una pizza al lago, passeggiata sulla darsena, circo con gli artisti di strada...cose così, da estate, da morosi...
E invece un cazzo! Scusate, la volgarità, ma porca miseria! Ancora otite! Ancora! Con febbrone da cavallo, notte insonne, occhi pesti...tutto il terribile repertorio che l'Anarchico tira fuori quasi ogni mese, quando vuole riprendere la scena e il ruolo da protagonista.
Io mi trasferisco al mare, ma davvero, però...si accettano consigli, ospitalità, impiego...

lunedì 18 luglio 2011

Aargghhhhh! Imprigionata in un senso di inadeguatezza!!! E questo perchè? Perchè visto che sono a casa da sola con i bimbi, senza nonne che mi possano aiutare, ho sollevato il telefono e ho chiesto al nido che lo svizzero ha frequentato, se c'era ancora la possibilità di inserirlo nel nido estivo per mezza giornata. La risposta è stata affermativa e così, senza pensarci, ho detto sì. Da domani torna al nido. Appoggiato il telefono è iniziato il tormento: 
Che bello! dice la parte razionale!
Sì ma tu sei una cacchetta! risponde la parte emotiva.
Come una cacchetta? come ti permetti?
Bhè, dai sono figli tuoi! Non sei in grado di gestire due bambini per tre settimane?
Sì, sarei in grado, ci avevo già pensato, ma così è meglio!
Certo, così vai a fare shopping con l'anarchico!
Noooo, con lo shopping ho chiuso, dopo l'ultimo estratto conto!
Seeee, e io ci credo!
E poi al nido si diverte di più che a casa con me e con l'anarchico a litigare per ogni gioco!
Sì, sì, la verità è che sei nata comoda e non vuoi fare sacrifici!
Che palle la logica dei sacrifici! Non sono belli  i sacrifici! Non fanno bene!
Ma fanno crescere, fanno maturare...
I due sono troppo piccini...
pensi di essere la prima e unica mamma al mondo con due figli piccoli senza aiuti?
No, però...se posso...
Viziata!
Stronza!
Madre degenere!
Bacchettona!




Tutto ciò non è sano, tutto ciò non è sano...qualcuno mi libera da queste voci????

sabato 9 luglio 2011

Premio sfiga: aggiornamenti

L'ho chiamata e lei mi ha sentito...ridacchiava nell'oscurità: "Ah ah ah, ti lamenti della routine? Brava furba! Eccoti accontentata:routine all'aria!" Così stamattina mi sono svegliata, ho cambiato il piccolo Anarchico e voilà una coriandolata di pustolette di varicella! Varicella 2 - vacanze al mare 0. E fra 7 giorni si torna in città.

Ed ora giù le mani dal mio premio sfiga, nessuno può raggiungermi!

giovedì 7 luglio 2011

Post egoista e ingrato

post che trasuda ingratitudine e mancanza di lungimiranza.
Ma sono due settimane che sono al mare e incomincio a sentirmi vittima della sindrome della gabbia dorata: sono in vacanza, al mare, in albergo, dovrebbe essere la situazione ideale di benessere e soddisfazione, e invece...
invece lo stare qua acuisce quella sensazione tabù di sentirsi in trappola, stretta dentro ritmi e orari imposti da altri (i figli), legata a routine (sveglia-colazione-mare-crema-buca-castello-bagno-merendina-buca-castello-pranzo-riposino-merendina-mare-buca-castello-bagno-cena-baby dance*-nanna) che iniziano a sfinirmi, egoisticamente attratta da una forma di divertimento che non significhi solo divertirmi perchè loro si divertono...
o forse provo questo perchè pc-man è tornato a casa e sono con la nonna, che è una santa ed è bravissima ed io la adoro, ma non è mio marito...
poi mi scuoto e mi dico: "cribbio! fra poco tornerò nella torrida Brescia, con 2 bimbi, senza nonne, senza nido, senza giardino. Goditela finchè puoi!" ma non funziona, magari è colpa del mare...a me il mare agita, turba...

* appena posso dobbiamo parlare della baby dance, il mondo deve sapere...

sabato 2 luglio 2011

La luce dell'aperitivo

Dopo una settimana dall'arrivo al mare, dopo avere esplorato tutti i dintorni non balneabili della zona (a causa di questi simpatici eventi), annessi parchi naturali e artificiali, ieri per la prima volta approdiamo allo stabilimento balneare. Ci accoglie un omone che assomiglia a quell'attore che in Boris interpretava il comico romano col tormentone “Buscio de culo”, ci propone il prezzo, accettiamo e poi fa il brillantone “che facciamo ragazzi, vi posso offrire due spritz?” Sì, sì, sì, sì. 4 volte sì. Come ai referendum. Io per un aperitivo faccio (quasi ) di tutto. E attenzione...ci sediamo! NOOOO !!! Un aperitvo da seduti! Roba che si perde nella notte dei tempi! E mentre mi sbevazzo lo spritz (che dalle nostre parti si chiama pirlo), mentre lo Svizzero lo diamo per disperso all'interno del castello di plastica inghiotta-bimbi, mentre l'anarchico sta bevendo con fare da vecchio alcolizzato da una bottiglietta di plastica uno strano liquido fatto di zucchero e colorante, ecco che l'alcool entra in circolo, mi si stampa un sorriso ebete, lancio languidi sguardi al marito ormai abituato agli effetti dell'alcool su di me,e... mi viene l'illuminazione!
So che i palinsensti televisivi sono un po' sguarniti, pare che si siano liberati dei posti, ottimo! Arrivo io con un nuovo talk show! “Apertivo con cocchina!” Sì il titolo fa un po' cagare, accetto volentierei suggerimenti, ma il format è ottimo! Si tratta di intervistare personaggi noti (ma anche no), mentre si prende un aperitivo insieme. Il primo giro però lo faccio col cameraman, così poi con l'ospite passo direttamente al secondo giro: già mi ci vedo, col sorriso beota, la patatina in bocca, la testa appoggiata sulla mano, mentre propongo deliranti domande sul senso del mare, l'evoluzione del tempo, l'importanza del vento, i ricordi della prima ubriacata di gruppo, e qualche lacrima pensando ai nonni scomparsi. Sponsor a raffica. Ottimo traino di qualunque tg. Perversione quotidiana e legittimata di tante donne a cui, gravidanza, figli o mariti, negano l'aperitivo. E' o non è un'idea geniale?

domenica 26 giugno 2011

Premio sfiga in vacanza 2011

E il premio sfiga in vacanza 2011 va a...

-silenzio in sala, i concorrenti con gli occhi lucidi trattengono il fiato-
a...
-mani nervose stropicciano fazzoletti e mani dei compagni-
a...
-chi tiene gli occhi bassi, che guarda fiero davanti a sè-
a...
Cocchina, per la sua vacanza in riviera 2011!

Cocchina ce l'ha fatta, fiera e orgogliosa, incede verso il palco per ritirare il premio e ricevere il bacio, in effetti un po' sopra le righe questo bacio, un po' lunghetto, con un po' di appoggio, ma Jhonny Depp bacia così, che ci volete fare..
"Grazie, grazie a tutti! In particolar modo ringrazio la bambina del nido dello Svizzero che è riuscita ad attaccargli la varicella, e quindi ringrazio anche questo simpaticissimo virus che ha scelto di esplodere sulla faccia di mio figlio proprio il giorno della partenza per il mare! Ringrazio anche la pediatra, per il suo consueto terrorismo psicologico "andate davvero al mare lo stesso? in albergo non vi faranno neanche entrare!". E lo ringrazio preventivamente anche per il contagio che arriverà sulla faccia dell'Anarchico.E poi non avrei vinto mai se non ci fosse stata mia suocera, che devo ringraziare particolarmente, perchè, lei che aveva deciso di scendere insieme a noi per il week end per farci compagnia, dopo neppure 24 ore dal suo arrivo, cade sul marciapiede e si rompe la tibia! Un mese ferma! e poi, per finire, ma questo è proprio una quisquilia, devo segnalare anche la mia straordinaria incapacità di leggere correttamente le mail! così al posto di prenotare dal 24 al 30 giugno, ho prenotato dal 24 al 30 luglio e ora ci hanno trovato una sistemazione, ma dobbiamo fare tre cambi di stanza in una settimana!"
Commossa Cocchina ritira il premio, ma cosa fa Jhonny? ci prova ancora? ancora la bacia!e a ben vedere sembra che abbia fatto scivolare il suo numero di telefono fra le mani della fortuna vincitrice, attento Jhonny, che se ti vede Vanessa...


...e comunque siamo solo all'inizio della vacanza...


...dimenticavo, il giorno della partenza mi è anche venuto il ciclo!

giovedì 23 giugno 2011

L'ultimo giorno

Ditemi che è normale, che è capitato anche a voi, che non sono io una paranoica piagnona...Oggi è l'ultimo giorno di nido per il mio Svizzero. E' da ieri che ci penso e che mi immagonisco (immagono?). E penso all'inserimento, ai suoi piantoni con gli occhi sbarrati, alle prime canzoncine incomprensibili che arrivavano a casa, ai primi lividi (dati e ricevuti), a quella volta che l'hanno messo in castigo, al barattolo dei sassi (ogni giorno, prima di salire in macchina, prende un sasso dal cortile e arrivato a casa lo mette in un barattolo di vetro) che è pieno pieno, ai primi lavoretti, ai primi giorni senza pannolino, quando tornava col sacchettino con le mutande bagnate...
Così oggi ho salutato le maestre e come una scema ho iniziato a piangere mentre, con un fil di voce, bisbigliavo "grazie di tutto!". Ditemi che il pianto davanti alle maestre l'avete fatto anche voi!

 E poi ditemi anche come posso far fuori stasera 4 mozzarelle e una vaschetta di pomodorini (siamo in 2 a cena): domani si parte e non voglio sprecare del cibo! Tipo una mozzarella in carrozza con la mozzarella al posto del pan carrè? Mozzarella in crosta di mozzarella?

mercoledì 15 giugno 2011

Oty, ovvero, cerchiamo di andare al mare!

Cerchiamo di tirarci un po' su...il piccolo anarchico è sbottato! dopo un numero elevatissimo di otiti, corrisposto ad un numero elevatissimo di antibiotici, corrisposto ad un numero elevatissimo di controlli dall'...otorinolaringoiatra (che, a dirla tutta, sembra il nome di un dinosauro , non di un medico), corrisposto ad un elevatissimo numero di notti urlanti, ecco è sbottato nel fisico e nel morale.
Nel morale: è isterico, sembra eternamente in preciclo, si arrabbia per nulla e poi si lascia sfinire di coccole, un attimo prima ha la bava alla bocca (sì, lo so, sono i denti, ma secondo me anche un po' la rabbia), e poi cerca di darmi un bacio anche se nons a bene come si fa.
Nel fisico: candida nella zona genitale, eruzioni cutanee ai polsi, mughetto in bocca e, chiaramente, Oty, la nostra amica otite. I luminari della pediatria bresciana, dopo lunghi consulti, hanno espresso lo stesso parere di mia zia Rina, classe 1932, licenza media : "portatelo al mare, questo bambino!". E così mare sia. A luglio. tre settimane nella celeberrima Zadina di Cesenatico! Non la conoscete? Strano...è il posto con la più alta affluenza di bambini e anziani insieme. E le mamme. Bambini, anziani, mamme. Come un paese quando scoppia la guerra. L'anno scorso mi torturavo guardano le donne anziani e cercando di immaginare come sarà il mio corpo fra 40 anni...ahhhhhh!!!Natura matrigna!!!! E qui torniamo nell'alberghetto dell'anno scorso, tanto i bimbi sono gratis!
E mare ad agosto.
Pazienza se io preferisco la montagna. Pazienza se in montagna ci andavamo gratis. Forza e coraggio alla ricerca del mare low cost. Low cost ad agosto. Come cercare una vergine al bunga bunga (anche come segno zodiacale). Tutto carissimo. Puntiamo all'appartamento, allora. Bene, contattiamo le agenzie e guardiamo le foto. Parliamone un po'. Ci sono delle foto capaci di spegnere l'immaginazione anche ad una dodicenne. La tristezza di bilocali arredati al risparmio, trilocali con agonizzanti divani letto, meravigliosi appartamenti con il televisore incelophannato. A me mettono tristezza. tanta. Allora, mi sono detta, puntiamo al campeggio con una bella casa mobile! D'accordo: casa mobile di 24 mq. Ripeto 24 mq che contengono bagno cucina soggiorno camera matrimoniale e camera doppia. Ripeto 24 mq. Ok, va bene, va benone, mi piacciono le sfide! Vorrà dire che il mega camion e la gru dei bimbi staranno in veranda se no o dentro loro o fuori tutti. Chiedo il preventivo, 2 settimane ad agosto in 24 mq: 1900 e rotti euro! Cosaaa???? Ma dove siamo? Già, dove siamo? Siamo a Rosolina Mare! Non la conoscete? Strano...è il posto di mare con la più alta incidenza di zanzare al mondo (dicono).Risultato? sono ancora qui a guardare le foto degli appartamenti tristissimi...tutta colpa di Oty!
Per cui se durante i prossimi mesi sparirò sarà perchè non ho trovato la connessione, o perchè mi hanno catturato le zanzare. Al contrario, è anche probabile che sarò presente come l'odore del minestrone su per le scale, se troverò la connessione e la noia mi prenderà per il collo.

martedì 14 giugno 2011

Un altro addio

La scuola è finita! Dovrei gioire e invece no. No, perchè il nomadismo del precariato scolastico fa sì che con ogni probabilità io non rivedrò più la bambina che ho seguito quest'anno. E non è facile. E' stato un anno difficile, ho mandato giù mille rospi, mi sono scandalizzata e ho fatto finta di non sentire, ma tutti i miei malumori erano rivolti alle colleghe. Per tante situazioni: questa o questa per dire...
La piccola no. La piccola non si tocca. Ha 9 anni e non parla. Ma ogni tanto ha tuffato i suoi occhi nei miei: e i suoi occhi rivelavano la profondità di chi non ha le parole, ma vorrebbe, vorrebbe dire. Vorrebbe dire la gioia e la stanchezza, la noia e l'entusiasmo, la rabbia e l'energia. Vorrebbe dire "maestra basta!", ma anche "maestra, grazie!", a volte "maestra, mollami!", altre "maestra, che succede?".
 Vorrebbe dirlo, ma non trova i mezzi. Trova solo i suoi occhi, da gettare a chi si ferma a guardarla, a leggere, in quello che è per ogni essere vivente lo specchio dell'anima, i movimenti della sua anima. Spesso distoglievo per prima io lo sguardo, quasi sopraffatta e turbata dalla profondità di quello sguardo, persa nella difficoltà di sciogliere il mistero del suo non farsi capire.
Staccarsi da un bambino è duro. Staccarsi da un bambino fragile, delicato, è durissimo.
In bocca al lupo, piccoletta!

lunedì 6 giugno 2011

Le magie delle donne

Il piccolo ha l'otite. Ancora. La numero 1000 da quando è nato. Da novembre abbiamo tenuto il fantastico ritmo di un'otite al mese, con conseguente ciclo di antibiotici. Ciononostante siamo arrivati alla perforazione del timpano, con conseguente visita dalla mega otorinolaringoiatra della città, che me l'ha osservato per circa un mese, poi mi ha detto "spero di non rivederla più!" e dopo due settimane ero già in farmacia a prendere l'antibiotico. Ora siamo alle punture. E lasciamo perdere perchè non ne posso più!
In ogni modo...l'unica cosa che i vari otorini mi dicono è che il bimbo sta bene, è a posto, ma per lui l'ideale sarebbe il mare. Peccato che noi viviamo a Brescia, città ricca di molte cose, ma non del mare. E così eccomi a pianificare week end al mare per tutta la famiglia, con mia suocera che preme "te li porto io al mare!". Mentre ribalto siti e portali e mando mail a qualunque struttura ci voglia ospitare, mi viene in mente che al mare si va in costume...
La prova costume.

L'ultima gastro enterite che mi hanno passato le mie creature mi ha ridato la taglia pre gravidanze, quella che non vedevo da più di tre anni. Evviva!
Con gli ultimi chili persi ho detto definitivamente addio a quello che penso si dovrebbe chiamare seno e che, già ridotto prima, ora è definitivamente scomparso. Mistero. Tipo triangolo delle bermude. C'era qualcosa. Ora non c'è più. Manco silvan...
E così provo i costumi dell'anno scorso, ma signore mie, l'anno scorso io allattavo! Una seconda c'era! I reggiseni li riempivo! mettevo pure i tringolini senza imbottitura!
Inutile piangere sul latte versato (e perso)...qualcuno conosce qualche rito apotropaico per farlo tornare? Non chiedo tanto, una mezza misura: una cosina insignificante per voi, una speranza per me! Che non mi si dica che devo rimanere incinta di nuovo perchè noncelapossofa!

lunedì 30 maggio 2011

Le mie nius!

Rapidi aggiornamenti
- la scuola sta per finire, sìììììììììììììììììììììììììììì!!!! Ho più voglia che finisca la scuola ora che ci lavoro, rispetto a quando ci andavo e basta!

-ho fatto l'addio al nubilato e dopo consultazioni bloggesche, ho finito col non ascoltare i saggi consigli (faccio sempre così, sono molto maschile sotto questo punto di vista) e ho portato sposa e damigelle a fare...RAFTING!!! Ragazze, è stato bellissimo!
Lo consiglio a tutte! Inoltre eravamo immerse in addii al celibato e tutto ciò ha reso l'esperienza molto, molto divertente!

-mi sto preparando per il matrimonio di giovedì, anzi , appena chiudo il pc, vado a togliere pelurie varie

-i bimbi sono chiaramente malati e sotto l'ennesimo antibiotico, io giuro che adesso basta, mi trasferisco al mare e morta lì!

-la mia attuale estetista  (cambio estetista al ritmo di iuna a stagione), è la moglie di un mio caro amico, si è così stabilito uno strano clima di confidenza fra noi, per cui le mi fa dei mega sconti, ma in compenso mi insulta a spron battente: "E allora, cosa vogliamo fare con quei punti neri, eh? E queste sopraciglia? Sono inguardabili! Checca!!! Basta! Sei una donna, prima di essere una mamma! Hai capito???' Una donna!!!" Il tutto a voce alta e a 20 cm dal mio volto.




Lo ripeto, io medito una fuga...partiamo?

martedì 17 maggio 2011

La recita di fine anno (attenzione, neppure questo è un post creativo!)

Sollecitata da un post del fervido genitoricrescono.com , mi dilungo (un po') a sfogarmi sulla...recita di fine anno.
Venerdì ho assistito alle prove dello spettacolino di fine anno delle seconde (scuola primaria). Il giorno dopo ero a letto stesa da una gastroenterite di proporzioni bibliche. Un caso?
Premessa: nella mia vita precedente (prima di avere dei figli) ho fatto l'educatrice. Un bellissimo lavoro, retribuito pochissimo e con scarsissima considerazione sociale, ma che, fra alti e bassi, mi piaceva. Come educatrice l'obiettivo principale era quello di far emergere , di lavorare perchè la persona che avevo di fronte (adolescente o disabile che fosse) fosse messa nelle condizioni di far affiorare, di coltivare,di far fiorire il meglio delle proprie potenzialità. Bello, vero?
Poi decido di farmi una seconda laurea (fra un figlio e l'altro) e di cimentarmi nel mondo della scuola, forte del fatto che essere maestra significasse anche essere un'educatrice e non solo una docente. Chi me l'ha detto? Mah, forse Don Milani, forse qualche professore all'Università, qualche libro che ho letto, il mio buonsenso, non saprei...
Poi sono arrivata a scuola. A fare la maestra di sostegno. Tralascio le amare riflessioni sulla disabilità a scuola (vedi qui e qui),e osservo come viene coltivata la creatività dei bambini coi lavoretti: uno sfacelo! I bambini eseguono come automi direttive imperiose su come e dove attaccare fiorellini e fiocchettini, spesso in catena di montaggio, il tutto in un tempo record di 20 minuti! Alè! Evviva la fantasia dei bambini!
Ma arriviamo allo spettacolino. Le maestre prevalenti, amabili, sorridenti e che chiamano tutte "cara", impongono, sfiorando il nonnismo, alla collega, supplente, precarissima di musica di organizzare lo spettacolo, supportata dall'altra collega, supplente, precarissima di motoria. Loro tracciano il canovaccio, le altre devono metterlo in piedi. Qualcuno chiede qualcosa ai bambini? Nessuno!. Decidono di...udite udite...far cantare una canzoncina ai bambini! Brivido di novità che scorre sulla nostra pelle. Siccome in gita siamo andati allo zoo, la canzone deve parlare di animali. E allora lo chiederanno ai bambini, li coinvolgeranno, faranno un sondaggio e poi utilizzeranno i dati per inventare un problema, tireranno a sorte e spiegheranno la probabilità? No. Decidono loro. E optano per l'ultima hit del momento: Cocco e Drilli- 16° Zecchino d'Oro-1974. Ma sììì! Ci piace il vintage!
Insegnano la canzoncina, poi delegano l'assistente ad personam a realizzare la scenografia insieme alla bambina disabile (chiaro modello di integrazione mal'interpretata), e poi i bambini sul palco a mimare la canzone.
I genitori saranno contenti, peraltro la canzone la conoscono anche loro, si commuoveranno a guardare i loro bimbi e tanti applausi alle maestre, ma per me rimane un qualcosa senza senso che non riesco a capire. Mi sembrano occasioni sprecate di rendere protagonisti i bambini, di farli partecipare, di farli sentire "bravi" non solo nell'ambito didattico, ma in tutto ciò che compone la loro umanità e parlo di fantasia, di originalità, di problem solving, di solidarietà.
Se la recita finale fa parte della routine della scuola, a cui bisogna volenti o nolenti piegare il capo, perchè non farlo diventare un momento significativo di crescita? Si può agganciarlo alle materie principali, si possono coinvolgere più aspetti, si può strutturare in maniera diversa dalla solita canzoncina cantata in coro (penso ad una presentazione in power point, a una mostra di elaborati, a uno spettacolo con le ombre cinesi, ad una recita vera, a una danza,  una galleria fotografica...). Gli strumenti ci sono. Manca lo sforzo. Manca la capacità delle maestre di scommettere su questa cosa, di pensare che non è una perdita di tempo, ma che è un modo, nuovo, probabilmente ugualmente efficace, di lavorare con i bambini.

martedì 10 maggio 2011

Non mi ama più! L'ingratitudine nasce da piccolini...

Non mi ama più.
Mannaggia! Con le fatiche che ho fatto per lui! Ingrato! Piccolo uomo ingrato.
E' successo che dopo una bellissima giornata, lo Svizzero si ammala. Incominciamo "gomitando" di brutto, poi aggiungiamo qualche scarica, un pochino di febbre e via così... venerdì', sabato, domenica, lunedì, martedì...Ora sta meglio, un pochino meglio, ma i giorni scorsi si alzava dal letto e sprofondava sul divano, poi, stanco del divano, risprofondava nel letto. Il tutto nella giostra della sua gastroenterite. Con la sottoscritta che lo rincorreva con bacinelle, stracci, asciugamani, supposte, termometri e altre amenità!
 Ora, immaginiamo la scena: bambino di due anni e mezzo, sdraiato sul divano, pallido e smunto, a digiuno da giorni, inebetito da cartoni e febbre, si avvicina un adulto di casa e gli chiede  "vuoi venire qui che ti faccio le coccole?", lui solleva lo sguardo e scuote la testa. Si avvicina l'altro adulto di casa, ripete la stessa domanda, e, senza più forza per parlare, si solleva e gli va in braccio. Potete immaginare gli adulti? Io e il Pc man. Sapete chi ha scelto? Ha scelto lui! Preferisce lui!!! Sempre! Per ogni cosa! Dal cambiarlo a preparargli il biberon! Un bimbo che, malato, preferisce il papà!!!!Ma non si è mai visto! va contro tutta la letteratura! Non è giusto!
Se ci vedesse Tata Lucia so già che scuoterebbe la testa, scrivendo appunti sul suo bloccone. La sua voce fuoricampo spiegherebbe il perchè lo Svizzero non mi ama più e sarebbe, chiaramente, colpa mia.  Poi ci chiamerebbe in cucina e mi farebbe il cazziatone!
Maledetto virus gastrointestinale, che porti a galla le magagne!

venerdì 6 maggio 2011

Consigli(o) per il week end

Segnalazione: se abitate non troppo lontano da Brescia, vale la pena, ma davvero vale la pena, andare a Seridò. Cos'è? Non è una fiera anche se ci sono i padiglioni. Non è una mostra anche se si va da una postazione all'altra. Non è una sagra anche se ci sono le bancarelle delle crepes alla Nutella e dei pop corn. Per farla breve: tu vai lì, col bimbo/i, tu paghi (i bimbi no) e poi ci sono 119 spazi gioco. 119. Significa giochi di legno, giochi con la sabbia, angoli per colorare, per dipingere, per giocare con la pasta modellabile, col sale, con le costruzioni di legno, con quelle fatte a tubi, con quelle giganti, con quelle meccaniche, con le costruzioni, i trenini, con le bambole, con il riso soffiato, con i cavalli, con le biciclette, i tricicli, i monopattini, i trattorini, le barchette...e poi altro, altro che non siamo riusciti a vedere. Oltre ai gettonatissimi (ma che non mi convincono) gonfiabili. E tutto pulito, ordinato , di libero accesso. Ovunque vedevi famigliole a 2, 3, 4, 5, che, zaini in spalla, gironzolavano beati. Scene di isteria collettiva o stanchezza nervosa quasi zero. Bello. Bello. Bello.
Aperto ancora domani e dopodomani.
p.s. Se qualcuno ci va eviti di far mangiare al figlio di 2 anni e mezzo il wusterl e poi dargli acqua gelata da bere, perchè dopo qualche ora il figlio "gomita" e vi ritrovate a discutere con lo stesso wusterl visto poche ore prima!

martedì 3 maggio 2011

Lavoretti (attenzione: non è un post creativo!)

Vorrei sapere se è un problema diffuso o se è una mia malata distorsione e lettura della realtà.
Il problema sono...i "lavoretti"!!! Quei graziosi, o meno, manufatti che arrivano insieme ai nostri figli intorno alle feste più o meno comandate. Le maestre del nido dell'anarchico sono donne sagge: finora sono arrivati a casa solo disegni. E dire "solo" è sbagliato. Quasi quasi lo cancello, perchè se io facessi con tutto il mio impegno un disegno a mio marito, lo fustigherei a sangue se mi dicesse che è solo un disegno e non vedesse dietro la fantasia, l'impegno, l'amore messo. Ecco io li apprezzo molto i suoi disegni, Sono le sue manine intinte nel colore, è un tratto furioso di pennarello che spazza il foglio...è bellissimo. Ed è qualcosa che ha fatto lui, in cui vedo lui.
Poi vado a scuola. Scuola primaria. E lì, come ho già spesso detto, le maestre non sono normali. I lavoretti finora sono stati:
-Natale: un angelo di pasta creato utilizzando colla a caldo e vernice spray oro. Chi ha usato la colla a caldo? Le maestre. Chi ha usato lo spray? Le maestre. Chi ha deciso come mettere la pasta per creare l' angelo? Le maestre.
- "Pasqua":un uovo di polistirolo ricoperto di filo di cotone e fiori. Chi ha usato la colla a caldo? Le maestre.. Chi ha incollato i fiori? le maestre.
-"Festa della mamma": un mestolo di legno decorato con bottoni e decoupage. Chi ha incollato i bottoni con la colla a caldo? Le maestre. Chi ha incollato le figurine? Le maestre.
Siccome in quest'ultimo ero presente, ha cercato di dare un po' di libertà ai bimbi, ma poca-poca, tipo "dove lo vuoi attaccare questo biscotto?" "come preferisci mettere questa figurina?" Il risultato è che quei bambini sono stati poi intercettati dalla maestra che ha rimesso biscottini e figurine al posto giusto, perchè "così c'è più movimento"!
Più movimento.
Su un mestolo prendipolvere decorato dalle maestre e regalato dai bambini alla festa della mamma.
Più movimento.
La gente è davvero strana.

sabato 30 aprile 2011

Il mio matrimonio del secolo

Continuano i preparativi per il matrimonio del secolo. Nooo, non quello del pennellone con Kate, ma quella di una mia amica che finalmente, dopo cocenti delusioni e uomini non degni di questo nome, si sposa! E, non so perchè, ma questo matrimonio mi prende da matti. Bhe, in realtà un perchè c'è, anzi forse più d'uno: siamo amiche da 20 anni, sono la sua testimone, le ho tenuto la mano in molti pianti, l'ho sgridata in molte crisi...insomma la normale routine fra amiche! E finalmente le lacrime sono finite, ora è tempo di gioia, di speranza, di attese...Quelle che conosciamo, classiche, normali di ogni sposa, ma sempre, sempre emozionanti e in grado di toccarci l'anima, di riportarci a quello che si è vissuto, a quegli attimi che hanno impresso il grande cambiamento ai nostri giorni. Forse organizzare il suo mi permette di rivivere il mio, fermandomi a ricordare certi dettagli, i piccoli episodi, le ultime litigate, la grande trepidazione, la commozione vorace che mi sorprendeva nei momenti più inaspettati, la fatica di organizzare, la gioia nel realizzare...
 In ognimodo questo matrimonio mi ispira, tant'è che:
- io e le altre due svaporate ci siamo promosse damigelle d'onore american style: perciò vestito uguale per tutte e tre! non vi dico i commenti quando siamo uscite dai camerini vestite uguali! mancava l'applauso delle sciure, ma l'effetto stupore era palese!
- svolgo anche le veci di consigliere rompimaroni per la scelta del vestito e puntualizzo le questioni con la commessa ("mi sposta il fiocco? non mi convincono i bottoni! togliamo il tulle? rimettiamo il tulle." e altre amenità...)
- sto organizzando l'addio al nubilato ristretto con week end fuori da casa (già pregusto l'idea di poter dormire senza pensare di dover svegliarmi per andare da uno o dall'altro!): sarà una cosa da paura! ma proprio paura, nel senso che si va a fare cosacce avventurose! L'unica convinta sono io: la posa non sa nulla e le svaporate non osano spegnere il mio entusiasmo!
- ho comprato l'ennesimo paio di scarpe! e mi viene un po' da piangere perchè davvero non so più dove metterle, ad ogni nuovo acquisto mi dico che è l'ultimo, ma poi...miseriaccia, mi sembro proprio una scarpadipendente! non miera mai successo prima!!!
 e,in ogni modo, tutto ciò mi piace, mi piace, mi piace, mi piace....

mercoledì 27 aprile 2011

I compleanni, le compensazioni e ciò che ne segue

Avevo 19 anni. Anzi, era il mio diciannovesimo compleanno e, già allora, mi sentivo totalmente stonata rispetto alla mia età! Non so perchè, ma non ero soddisfatta di compiere gli anni, mi sentivo un po' fuori dal mondo, da certi schemi, da certi ragionamenti. Così sono stata tutto il pomeriggio fuori, in collina, con il cane. Al mattino, però, avevo deciso di trasformare quella giornata un po' malinconica, in una giornata con un suo senso ben preciso. Così mi ero iscritta all'AVIS.
Passa un anno, compio 20 anni e sono di nuovo in crisi: di nuovo inadeguata, stonata, un po' arrabbiata. E di nuovo cerco di dare un senso ad una giornata che avrebbe dovuto farmi felice: e questa volta mi iscrivo all'ADMO.
Sono passati 14 anni e stamattina sono andata a fare un prelievo per l'ADMO: mi hanno chiamata, forse (FORSE) sono compatibile con una persona, sta in Texas. Se ci saranno sviluppi vi terrò aggiornate, per ora incrocio le dita. Se ci saranno sviluppi vi terrò aggiornate, per ora incrocio le dita.
E per fortuna mi sono ripresa da questi compleanni malinconici...ancora un po' e mi imbarcavo con greenpeace!

giovedì 21 aprile 2011

Addio al nubilato

Attenzione, se ti chiami Denise e ti sposi il 2 giungo non leggere questo post!

Ok, fatto questo vado ad aggiornare la situazione addio al nubilato. I vostri suggerimenti si muovevano compatti verso un'unica soluzione: massaggi/terme/relax. Ok, non posso rimanere indifferente al grido di stanchezza che da tante voci di mamme stanche si leva verso di me...e al centro benessere si andrà! Ma non mi basta, e allora mi sto organizzando per aggiungere elementi degni di nota! Un po' più..., ma senza essere troppo... e che rendano il  tutto molto più...Insomma, tutto chiaro? Appena confermo tutto, vi aggiorno! Ma ora il problema è un altro: quanto difficile è trovare un week end libero per quattro donne???
No il 7, ho lo spettacolo.
Io il 14 ho una performance. 
Non facciamo niente il 22 :ho la grigliata. 
Dimenticavo: il 21 ho un matrimonio!
Volevo festeggiare il mio compleanno il 22!
28? No, commemorazione Piazza Loggia!
Il 28 io ho il ciclo! Ve l'ho detto, eh?
...
...
...
Sapete se hanno intenzione di aggiungere un week end a Maggio? No, perchè io personalmente ne avrei un gran bisogno!

Lettori fissi

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I miei cuccioli...

Lilypie Second Birthday tickers
Lilypie Third Birthday tickers

ho perso il contoooo!!!