giovedì 28 giugno 2012

Vigilia della partenza!

Care lettrici e lettori abituali, care lettrici e lettori anonimi, casuali, saltuari, indirizzati qui per sbaglio e chiunque altro! Sto preparando le valigie perchè domani partiamo, e con questo colgo l'occasione per salutarvi tutte/i, brindo virtualmente all'estate con tutti quanti e se il caldo/internet/ i pargoli/ il portatile/ le zanzare me lo permetteranno avrete ancora mie notizie, in caso contrario ci risentiamo fra 15 giorni.! Un bacio a tutte/i!

se per caso a qualcuno sta venendo in mente di invidiarmi, faccio notare che da stamattina mi si è bloccata la schiena e non è facile fare le valigie, sistemare, pulire e chiudere casa potendo contare su una schiena elastica come l'asse da stiro. Streching? già fatto. Tachipirina? già presa. 
Qualche rimedio della nonna per ricordare alla mia schiena che dovrebbe essere in grado di flettersi?

mercoledì 20 giugno 2012

Tre punti a mio sfavore

immagine tratta dal web
Arieccomi! la fine della scuola ha coinciso con l'inizio di un periodo un po' strano...Non ho più impegni lavorativi (non che ne avessi avuti davvero tanti, ma il pensiero alla scuola ci andava sempre, al di là delle ore fatte davvero in classe) e i bimbi fino a fine  mese sono impegnati alla mattina al nido e alla scuola materna. E così mi sento dentro a dei nuovi panni: mi sento un po' adolescente di nuovo e gironzolo con la testa fra le nuvole, persa nel godermi questi brandelli di libertà. Brandelli, certo: perchè la casa c'è, la spesa pure, le commissioni anche...ma non mi lamento, non mi lamento neppure del caldo. Riassaporo ricordi del passato.
In più, sicuramente le due gravidanze hanno dato una botta definitiva ai miei risicati neuroni, per cui se 20 anni fa ero un'adolescente briosa,ma ragionevole; ora sono una tardo adolescente di ritorno con un ricco parterre di incongruenze e comportamenti border line.


 Per dire: avevo bisogno di un paio di scarpe. Oddio, proprio bisogno no. Non è la parola adatta. Ma certo mi avrebbe fatto piacere avere un paio di scarpe nuove, ecco così è più realistico. Con la zeppa.  Ma io in alto non ci so stare. Neanche se c'è il platò (non ho voglia di andare a cercare come si scrive, perdonatemi!). Vorrei una zeppa altezza nonna. Ma con la fantasia ggiovane, come sono io! La commessa, una brasiliana dalla cadenza musicale e festosa, riesce a convincermi a portare a casa un paio di zeppe altissime "Ma sciono comodisscime!", con un cinturino miserrimo che neanche ci prova ad abbracciare la caviglia, il vile! Torno a casa e le riprovo. 5 secondi netti e mi fanno già malissimo! è record! ma sono caparbia e io le domerò. Così opto per l'ammaestramento graduale: tutti i giorni me le metto un pochino. Per stare in casa. Quando faccio i mestieri. E così mi ritrovo a passare l'aspirapolvere con il gonnellino a balze (fa troppo caldo per i pantaloni!) e la zeppona. Mi sento a metà fra una pubblicità degli anni 50 e un filmino della Fenech.


 Per dire: su trashic hanno parlato dell'hula hoop. Io ho guardato la mia ciccetta molle che staziona tutt'intorno all'ombelico e con la voce di Pannofino le ho detto che i tempi erano maturi e che la mia libertà doveva attraversare la sua eliminazione. Poi mi sono infilata dentro l'hula hoop e mi sono messa ad ondeggiare. Guardando le repliche di casalinghe disperate. A volte con le zeppe ai piedi.  Questo fa molto casalinga disperata!


 Per dire: sono entrata in un negozio di intimo e come colta da un raptus ho afferrato qualsiasi cosa, poi la provavo  e non mi piaceva. MA al posto di andarmene pensando che il suddetto negozio nulla avesse capito del corpo delle donne, continuavo ad arraffare roba, a provarla e a scartarla. Poi ho capito cos'era: il bello che mi conquistava non era la merce, ma l'odore. C'era nel negozio un odore meraviglioso, talmente inebriante da ottenebrare i miei piccoli neuroncini e spingermi a acquisti compulsivi. Fortunatamente l'odore non arrivava nei camerini e lo specchio scioglieva i miei ardori. Comunque un profumo fantastico, che, mi ha rivelato la proprietaria, è quello della linea del negozio e che viene spruzzato perennemente da dei diffusori ad hoc. Dei geniiiiii!!!! Non ho comprato il profumo solo perchè avevo già fatto bottino, ma continuo a risprofondare il naso nei capi che ho preso per riassaporare la fragranza. Fa molto pervertita.

Ecco tutto ciò non depone a mio favore e mi auguro che mai e poi mai qualcuno possa impugnare questa paginetta contro di me! Anche perchè sarebbe davvero un vincere facile!

martedì 5 giugno 2012

Di fotografie, di scandali e di illuminazioni...

foto tratta dal web
Come già detto, frequento un corso di fotografia. Illuminante. Non per il corso, perchè non capisco nulla di quanto dicono e quando faccio domande colgo l'imbarazzo di chi mi deve rispondere, ma perchè le persone lì dentro sono meravigliose. Meravigliose. Il corso è praticamente concluso, abbiamo fatto domenica scorsa la nostra uscita fotografica per il centro cittadino. Eravamo davvero belli. Armati di macchina fotografica giravamo per la città e appena uno notava un dettaglio o uno scorcio e lo fotografava, dopo poco si ritrovava circondato da tutti gli altri, pronti a rifare la sua stessa foto. Un signore in bicicletta si è fermato a telefonare. Era vicino a dei fiori  in una via piena di negozi. Aveva una tutina aderente da ciclista serio e un notevole sovrappeso da mangiatore serio. Se si fosse girato si sarebbe accorto che 10 persone lo stavano fotografando. 10. Uno aveva anche il cavalletto. Già, il cavalletto. Questo signore di circa 50 anni l'ho soprannominato così: "cavalletto", perchè si è presentato all'uscita con giubbino mimetico multitasche, cappellino mimetico e macchina fotografica montata su cavalletto estensibile. E' una bella persona, un po' sopra le righe, magari...assomiglia e cammina come Pluto. Però è simpatico. E strano: a un certo punto gli abbiamo chiesto di fare una corsa perchè dovevamo esercitarci con la tecnica del panning, lui ha fatto la sua corsetta e poi si è messo  fare un po' di yoga e ha fatto una sorta di verticale con le gambe incrociate. Il tutto in pieno centro. Il tutto con molta naturalezza. Poi ho conosciuto meglio un altro tipo: un pelatone che si rolla sigarette artigianali con la scioltezza di chi sa il fatto suo e che mi ha detto che fare la raccolta differenziata a Brescia è inutile perchè va tutto nell'inceneritore ( e  lui lì lavora). Poi c'era una tipa che appena le ho chiesto se aveva figli ha smesso di fare le foto artistiche alle ombre per farmi vedere le foto della sua patatona che si spalma la pappa addosso. Poi quella che fra una foto ai raggi delle bici e una alle foglie in una fontana, è andata a far shopping da kiko. Poi c'era il nostro tizianoferro pre outing, timido, riservato e abilissimo col photoshop (e secondo me è una conoscenza da tenere buona...). Insomma una bella umanità. Poi al lunedì sera ci si trova per guardare le  foto e commentarle. Mio fratello dice che è un po' volgare questa cosa del guardare le foto degli altri, che i panni sporchi si lavano in casa...e così non viene più. Ma io sera ci sono andata. E c'era LEI. La patty pravo del bresciano. Bionda, magra, algida. Ma aspettiamo un attimo. La serata inizia con il presidente del circolo fotografico che entusiasta come un bambino e con l'acquolina in bocca ci dice che lunedì prossimo ci saluteremo per la pausa estiva e allora...mangeremo i salami ! -pausa- e berremo il vino-sorrisone e pausa- e staremo, così in compagnia! Ah, certo anche il pane!
E' un tipo così: bello, semplice, nostrano. Come gli altri soci del circolo, che più che fotografi sembrano alpini in congedo che aspettano il grande raduno annuale. Gente genuina, che quando parla sembra che abbia inserito un google translate per tradurre dal dialetto all'italiano e spesso la forma ne risente.
Ma c'è LEI. La nostra patty. Un po' patty e un po' catherine spaak ai tempi di harem. Che dice che ha portato delle foto da guardare. Bene! Guardiamole!
le ha già stampate.
le mostra: fiori. fiore con la macro. goccia di acqua su petalo di fiore. luce che filtra fra i gambi di una pianta. tulipano appoggiato che si riflette sulla superficie.
Bello il riflesso, ma che superficie era?
Il mio tavolo.
e poi...
donna nuda. di spalle. capello sciolto sulla schiena. nei toni del seppia. la figura si riflette. sembra che esca dall'acqua. no, il riflesso non è dato da uno specchio d'acqua. no, il riflesso è dato da una superficie lucida. un tavolo! il suo tavolo!
sì, è un autoscatto!
la bocche si aprono. tizianoferro ride. il presidente: "è senza dubbio una foto...come dire, ehm, molto..."
tizianoferro suggerisce "glamour?"
"eh, se...glemur...no, cioè, chiaro che...ma sei te?"
"sì, anche mio marito non ci credeva!"
"eh, certo è molto, molto fatta bene..."
poi per darsi un tono cercava di analizzare la foto, ma non voleva sfiorarla troppo per non sembrare un maniaco e quindi via a lunghissime dissertazioni sull'ombra della mano, sulla bellezza del seppia, sul bell'effetto del riflesso...
alla fine è uscito a fumarsi una sigaretta. L'ho visto davvero provato il nostro presidente...
Ma tutto ciò mi insegna qualcosa...mi insegna siamo delle strafighe! basta solo che ci  facciamo degli autoscatti e poi li correggiamo con il seppia. Non sto scherzando! Penso che forse siamo più belle di quello che siamo portate a credere, ma spesso le nostre pose non ci valorizzano e magari ci guardiamo solo in quei momenti lì, mentre siamo stanche e un po' deluse, accasciate sul divano o con la testa fra i fornelli. E non ci sentiamo belle. Ma lo siamo. E allora dovremmo avere il coraggio di guardarci da fuori, di farci un autoscatto in quei momenti un po' magici, quando sappiamo che siamo niente male, e, se necessario, non aver vergogna di immaginarci in seppia, che cancella i difetti, annulla la cellulite, esalta le linee... Perchè  l'essere bella è, anche, questione di come ci si pone...di come ci si immagina...potere alla fantasia! come dite? slogan vecchio? 'acc! sono arrivata tardi!

Lettori fissi

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ho perso il contoooo!!!