giovedì 24 febbraio 2011

Cotto e mangiato (e spaventato). Brividi in cucina

Siamo in cucina, io e lo Svizzero. L'anarchico l'ho perso: è in giro chissà dove per la casa...Lo svizzero è bello sazio dopo la merenda, io sospiro pensando alla cena. Che palle la cena! Il pranzo in qualche modo si fà, ma la cena: troppi carboidrati no, troppi amidi no, la carne no, i formaggi non troppo, i findus non piacciono al pc man, la pizza una volta alla settimana, gli affettati son sempre carne...insomma, in crisi faccio una cosa che potrebbe scandalizzare qualcuna: apro il libro "Cotto e mangiato". Noooo!!! La Parodi noooooo!!!! 
Sì amiche/ci la Parodi sì, lei salva.

 Comincio a leggerlo, con lo Svizzero che si offre di girare le pagine "Giro io?". E gira che ti rigira, lo Svizzero vede lei: la Parodi, con un abitino corto e aderente color salmone, appollaiata su uno sgabello, intenta a tagliuzzare qualcosa di non precisato, con la piega perfetta, il sorriso enorme da ciclope, la fronte a tutto tondo, la ballerina a punta. "Mamma, cos'è?" "E' una un po' scosciata"(rispondo con non malcelato disappunto: ma come puoi cucinare così???non sei credibile!) "Mamma io paura!". Gli si può dare torto? 

martedì 22 febbraio 2011

Chiariamo un paio di cosette...

Va bene, Anarchico mio, io ti adoro, passerei ore (forse no) a baciarti, a farti il solletico e i dispettucci, sei bellissimo quando scappi e vuoi essere rincorso, sei da foto quando giochi con i palloncini e sei un monumento alla tenacia quando ti ostini a costruire la torre con i cubi che raggiunge un altezza che ti sovrasta di una spanna, ma tesoro mio, lasciatelo dire:
DEVI SMETTERLA DI GIOCARE CON IL BIDE'!!! Basta! è out! pericolo! giù le mani! te le lego quelle mani! il bidè sta chiuso! non devi lavarti le mani ogni 30 secondi, nè lavare il tuo Pipi, tantomeno quando io sto seduta sulla tazza in cerca di ispirazione e comunione con il creato!
e già che ci sono, lascia che ti spieghi un'altra cosetta: SE TI METTO IL PIATTO CON DENTRO LA PAPPA E' PERCHE' CI DEVI MANGIARE DA QUEL SANTO PIATTO! non lo devi mettere sulla testa o rovesciarlo per terra o scuoterlo come fosse un sonaglio unto e silenzioso! intesi???
detto ciò, tesoro mio, ti amo, ti adoro, sei l'ennesimo uomo della mia vita, sei una meraviglia, eccetera, eccetera, eccetera...

lunedì 21 febbraio 2011

Già in vacanza, ma solo con il pensiero!

Il mio cervello è decisamente partito...partito, con valigie, beauty e qualche rivista da leggere! Il mio corpo è qua, ma io sto già programmando le vacanze. Programmare forse non è il verbo più adatto: diciamo che sono proprio lì, al mare, con la bici a pedalare in pineta. E siccome nel programmare sono puntigliosa, ecco che già penso al costume, ma ci penso alternando due modalità:
1) fantasie di shopping: perdo ore sui siti di vestiti on line per cercare il costume giusto, quello, coiè, che  inventi un seno che non c'è, nasconda le mollezze addominali, distragga dalle morbidezze delle cosce e del sedere. Esiste? Esisterà? qualcuno ha mai provato il tankini? non il trikini , che immagino bisogna essere più perfette e sode di naomi anche solo per provarlo in camerino! così mi perdo in queste fantasie, salvo poi destarmi e dirmi "caspita! bisogna fare qualcosa per tornare in forma!"
2) e così parte il secondo trip: questo è decisamente vittima del mio pensiero schizofrenico, perciò prima mi dò all' hoola hop (non chiedetemi perchè, ma mi sono autoconvinta che mi faccia gli addominali), poi mi siedo su un piccolo attrezzino della decatlhon (mi siedo, nulla più), poi mi gratifico con una caramella, poi mi pento e faccio le flessioni per i pettorali, poi mi gratifico con un'altra caramella, poi mi pento e mi bevo un tazzone di tisana dimagrante comprata sabato in erboristeria...
Arriverò mai da qualche parte?

giovedì 17 febbraio 2011

Ancora anziani

Straordinario! ieri l'anarchico è andato dalla pediatra, che, per la prima volta dopo mesi, non ci ha detto "Otite acuta!"! Non l'ha detto! certo, era presumibile visto che siamo alla fine dell'ennesimo ciclo di antibiotici...,ma comunque sempre meglio che niente! E oggi, dalle 11.30 alle 11.50 non pioveva! anzi, c'era anche un timidissimo sole! Perciò l'ho svegliato, vestito e portato fuori! Sembrava un ergastolano che riceve la grazia dal presidente della Repubblica! "Camminava" spavaldo, senza darmi la mano, sorpreso e beato dai suoni e dai colori che si era abituato a vedere per lo più da dietro il vetro della finestra. I rumori, le pozzanghere, la siepe, ops! il porfido sulla tempia! Ma lui neanche piange, troppa è la paura che io ne possa approfittare per ritornare in casa. Andiamo avanti, fuori dal cancello, il marciapiede, la fiorista, la vicina,l'anziano signore che esce dal tabaccaio con una stecca di sigarette:
"Ah, per fortuna si vede ancora la speranza!"
"come scusi?" Ma sì, i bambini! sempre così dovrebbero restare! per vent'anni almeno!"
"Eh, certo..." (magari senza pannolino e senza risvegli)
"Io adoro i bambini, sa? ma è una lunga storia, che non sto qui a raccontarle..."
"Va bene, allora, arriv..."
"Avevo già due figli, poi mi è venuto un tumore a 29 anni e da allora non ho avuto più rapporti con mia moglie, se no ne avrei fatti di figli, mi piacciono tanto i bambini!"
"... ..."
"arrivederci signora! Tante buone cose!"

ecco, io sono così...interdetta, oscillo fra il pensare che quest'uomo sia un po' strano : sarò pudica e riservata ma, insomma, sono cose un pochino private da raccontare alla prima sconosciuta che incontri! ma penso anche: 'zzo! che vita, che sfida, che tenacia ci saranno state in quella coppia per resistere ad una condizione del genere?
adesso ho una voglia matta di conoscere la moglie...speriamo che per un po' non piova!

lunedì 14 febbraio 2011

Sabotatrice alle prime armi

Non amo dare ordini, faccio fatica a dare direttive, mi sento in imbarazzo anche quando devo dare indicazioni stradali ("io farei...io andrei...": non uso mai l'imperativo!).
Questo, è chiaro, solo quando non ho confidenza, poi divento una despota! Immaginiamoci allora le mie difficoltà con la signora che viene a fare le pulizie una volta alla settimana. Niente. Non riesco a dirle niente! Se le lascio dei bigliettini, sembrano dei temi in cui utilizzo vastissimi giri di parole per dirle di spostare le poltrone quando passa l'aspirapolvere. In più lei usa quantità industriali di detersivo. E a me non va. Non va perchè è uno spreco, perchè inquina, perchè il vetril sui vetri viene poi leccato dai miei piccoli e nutro qualche dubbio sulle sue proprietà nutritive. Allora ho giocato la carta dello scaricabarile "La mia pediatra mi ha detto che è fondamentale usare prodotti diluiti moltissimo e che per lavare i vetri basta usare l'aceto". La settimana dopo mi ha chiesto se i bambini fossero guariti così poteva tornare a usare i detersivi. ok, non ci siamo. Così ora sto giocando la carta massima della viltà: le manometto i detersivi! Lo spray per il bagno? il flacone è lo stesso, ma dentro c'è solo acqua, aceto, olio di tea tree, olio di lavanda e un cucchiaino di sapone liquido! Il vetril? lo spruzzino è rimasto quello ma dentro solo acqua e aceto e olio di lavanda! E ora spruzzalo pure quanto ne vuoi!
Ecco, mi sento soddisfatta della mia arguzia,ma non posso fare a meno di chiedermi "ma un pochino di carattere in più no?"

domenica 13 febbraio 2011

Se non ora, quando?

Oggi festeggiamo con qualche fidata amica il primo compleanno dell'anarchico. Una cosa semplice, senza altri bimbi, visto che i miei sono così pieni di virus e germi che stenderebbero chiunque sotto il metro e cinquanta. Quindi sto a casa. Niente manifestazione. E mi spiace, perchè un giro l'avrei fatto volentieri. Perchè avrei camminato a testa alta, insieme ad altre donne dalla testa alta, per ricordare a chi lo vuol dimenticare, che siamo tante, che teniamo unita questa società, che diamo forza e speranza al mondo, che è troppo facile pensarci senza cervello, senza ambizioni, senza carattere. Ringrazio il cielo che i miei maschi sono troppo piccoli per accorgersi dei messaggi che ci stanno mandando, ma giuro che sputerò sangue per fargli capire davvero cosa vuole dire essere donna.

sabato 12 febbraio 2011

La mamma gnocca

Pensavo fosse un essere mitologico, ne sentivo parlare alla radio, invece esiste davvero: la mamma gnocca! E la conosco! Di più! Era una mia collega! L'unica persona in grado di lavorare in un centro per disabili adulti con gonna e tacchi! E che tacchi! Noi arrivavamo in tuta o quasi. Lei fasciata in gonne a tubino. Noi con il mollettone fra i capelli, lei con gli occhi struccatissimi. Noi in infradito, lei col sandalo gioiello. A lei piaceva così! E massimo rispetto. Poi è rimasta incinta, poco prima di me. E di fatto da allora non l'ho più rivista. Io sono rimasta di nuovo incinta, e anche lei. Ci siamo sentite, scambiate consiglie sfogate un po', e poi, ieri ci siamo riviste.
La mamma gnocca.
Bella era bella anche prima, ma ora...Due gravidanze le hanno lasciato:

  • intatti i suoi 175 cm di altezza
  • intatti i suoi seni (avrà una quinta)
  • intatti i suoi capelli neri
  • intatto il suo gusto nel vestire e la sua voglia di truccarsi 
  • un giro vita ancor più stretto (ha la vita della Loren dei tempi d'oro)
Al mio stupore, mi spiega che il piccoletto lo allatta 5 o 6 volte a notte, più di giorno (ha 11 mesi); durante il giorno nè lui, nè l'altro dormono mai, è sola perchè non ha parenti che la possano aiutare, quindi è magrissima perchè totalmente risucchiata.
"Ma come fai? Come fai a non essere ancora impazzita? Come fai a non farti prendere alla voglia di strozzarli quando non dormono e tu non dormi da 11 mesi? come fai?"
"Francesca, la vuoi sapere la verità? Bevo! La pediatra mi hua visto talmente scolvolta che mi ha detto -"Signora, l'unica cosa che può fare per tirarsi su è bere un po' di vino"- Così io ...bevo!"

Ed ora mi chiedo: perchè la mia pediatra non è così???

venerdì 11 febbraio 2011

Di nuovo in gara!

Ero un po' fuori allenamento, ma adesso mi rimetto in carreggiata e riparto con i Candy!
mamma papera è pronta! e anch'io! in palio c'è una cosa stranissima della Tupper, che pare sia magica....

mercoledì 9 febbraio 2011

1 anno di anarchia!

Oggi sono stata un po' qua e un po' un anno fa...
Un anno fa, il mio piccolo Anarchico scopriva la luce del sole, scopriva le carezze, il mio seno, la mia voce. C'è stato il nostro primo abbraccio e il mio pianto, sereno, intenso, colmo di riconoscenza per il meraviglioso dono che potevo stringere. Ricordo il mio pigiamone coi cuori e la sua tutina col cavalluccio, le sue lunghe nanne (mai più ripetute), e le mie ansie, il citomegalovirus, i controlli...Ma più di tutto sono lì, in quel letto che erigerei monumento della mia vita (insieme a centinaia di altri luoghi/oggetti feticcio), a stringerti per la prima volta e in quella stretta lasciare andare tutto l'amore che sapevo e che non sapevo, liberarmi di mesi di angoscia, sentirti, vederti, toccarti, baciarti...tu, piccolo rivoluzionario della mia vita, tu che mi hai conquistata allora e non mi hai più liberato, tu che ora mi trotterelli per la casa, ti arrampichi su ogni cosa e apri ogni sportello, infili le dita in ogni presa e soprattutto stacchi la spina del portatile! Tu. Grazie di averci scelto!

La scienza primaria

Nel cortile della scuola, le maestre si godono i primi raggi di sole...

"Allora, avete sentito del blocco del traffico?"
"Sì, da sabato partono le targhe alterne"
"Ecco, ma si può?!? E a chi lavora non ci pensano?"
"(forse pensano a chi respira) ..."
"No, ma dai, ma come facciamo? E se uno deve andare al lavoro?
"(mai sentito parlare di mezzi pubblici, tesoro?)..."
" Non potevano pensarci prima, eh?"
"..."
"Sì, prima! Facevano delle belle domeniche col blocco totale..."
" (come se quelle servissero) Ma pioveva fino all'altro ieri! "
" e va bè, ma si sa che Brescia è una città molto inquinata! "
"Sì, ma non c'entra! se piove l'acqua deposita le polveri sottili, non avrebbe senso bloccare il traffico!"
"..."

Dialogo reale e surreale fra me e la maestra di scienze. Scienze.

martedì 8 febbraio 2011

Il re e la maglia

Questa è una non favola della buona notte.
Inventata ieri sera sul divano, probabilmente sotto i fumi del latte corretto Brandy contro il mal di gola.

C'era una volta un re. Seduto sul sofà, che di nascosto, lavorava a maglia. Non si sa come, ma gli era venuta questa grandissima passione e non riusciva proprio più a smettere. Aveva iniziato così, per caso e poi si era fatto prendere un po' la mano. Qualcuno però se n'era accorto e aveva iniziato a mettere in giro qualche chiacchiera, battutina sul sire che sferruzza. Così, per dimostrare che non era vero e che lui era un sovrano di una volta, promulgò una legge per mettere al bando il lavoro a maglia, i ferri, i gomitoli e le matasse. Il popolo capì che il sire era un duro e che certo non perdeva tempo a lavorare a maglia. Ma lui continua di nascosto a lavorare ai ferri. Con gli ultimi gomitoli avanzati confezionava sciarpette, berretti e portachiavi. Poi la lana finì. E lui si trovo senza gomitoli e con un certo campionario di merce bandita, che scottava, da smaltire. 
Fu così che si lasciò avvicinare da un furfantello locale, che aveva la vista lunga e aveva capito il doppio gioco del sovrano. L'accordo era che gli procurava di contrabbando lana e filati e che avrebbe provveduto allo smaltimento dei manufatti. In cambio, è evidente, di ricompense astronomiche. Ma il re era disperato e acconsentì. Il suo pusher lo avvicinava negli angoli del castello:
"Maestà...ci siamo ho dell'ottimo mohair blu"
"Oh, fantastico e poi, poi, cosa mi hai portato?"
"Ho trovato due gomitoli di...
"Di....?

"Di cashmere, beige!"
"Fantastico, lo posso toccare? Oh mio Dio, ma è bellissimo! Come è morbido! Eh, senti mi hai trovato quello che ti avevo chiesto?"

"No, maestà. l'angora è introvabile..."
"NOOOOO! Come faccio?!?"
"Si calmi, ho dei contatti con degli afghani, forse in settimana qualcosa si smuove...INteressa un po' di alpaca?"
"No, no, può bastare..."

Così il povero re, cercava di salvare la sua faccia, anche a scapito di sè, dei suoi soldi, della sua tranquillità.

E qua la mia storia si interrompe: non sono proprio più abituata a pensare a un sovrano che si fà un autogol  al posto di promulgare le leggi  per difendersi e proteggersi...Che follia! 

giovedì 3 febbraio 2011

C'è troppo pudore. Lo so che non sembrerebbe, anzi...ma in realtà noi comuni mortali che abbiamo un mutuo, lavoriamo , facciamo la spesa e non andiamo in tv, ci vergogniamo del dolore. Ci hanno insegnato che il pianto adulto è silenzioso, nascosto, lecito, ma discreto. E il nostro dolore rimane lì, sotto le braci, e cresce, e si nutre di sè...Poi capita, per caso o no, di celebrare davvero la scomparsa di una persona, ma insieme, nel sorriso dei ricordi che ci legano a lei, negli aneddoti che si lanciano e rilanciano come fili di più gomitoli lanciati in un grande gioco, e nel pianto emerge il sorriso, e nella risata si fa di nuovo strada il pianto, ma si respira, la cenere si sposta e il dolore diventa qualcosa di cui si può parlare.
Così si dovrebbe fare, magari con un bicchiere di vino e un po' di salame, e anche, perchè no, una sigaretta fumata di notte, davanti alle stelle.

mercoledì 2 febbraio 2011

Cose umane, molto umane, naturali, ma spietate e tristi. Come dire addio a una gran bella persona e sperare con tutte le forze che sarà un arrivederci.
E poi cercare di trovare il senso, di cogliere un messaggio segreto, di coltivare, nell'eredità che lascia, la memoria.
E vedersi con occhi nuovi. Velati di pianto, increspati da paure, ma un pochino nuovi.
E più forte ancora lo stupore di capire quanto era importante. Mai lo avrei pensato.
Confusa e un po' incazzata.
Con quel gran peso di dover essere una persona migliore, per avvicinarsi almeno un poco a lui.

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I miei cuccioli...

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ho perso il contoooo!!!