fino a pochi anni fa la mia identità era definita semplicemente dal lavoro " Sono Francesca, sono un'educatrice...", che poi così semplice non era, perchè "educatrice" vuol dire tutto e niente e perciò mi dovevo dilungare ancora in molteplici spiegacìzioni del tipo " mi occupo di..., lavoro con..." e spesso mi sentivo chiedere "ma davvero ti pagano per questo?" "oppure "ma che brava, io non lo farei mai!". In entrambi i casi, non è questo il consenso sociaale che uno si aspetta...
Poi mi sono sposata e mi presentavo così " Sono Francesca, sono un'educatrice e finalmente mi sono sposataaaa!!!!"
Poi è arrivato il Nanetto Svizzero, ho interrotto il lavoro e la mia presentazione era più o meno così "ahaha (sbadiglio) ...sono Francesca, ho un bimbo piccolo...è un po' che non dormo...".
Poi il Nanetto si è messo a dormire tutta la notte, più un'ora e mezzo al mattino e due ore al pomeriggio, così quando mi presentavo dicevo "Sono Francesca, questo è il mio Nanetto Svizzero e ne aspetto un altrooooo!!!"
Ora, se qualcuno mi chiede chi sono, mi occorrono circa 20 secondi per capire la domanda e connettere la bocca al cervello, poi scoppio in un'insensata quanto isterica risata e d'un fiato solo "Sono Francesca, questo è il Nanetto Svizzero e poi c'è il Piccolo Anarchico e sono esattamente tre mesi e mezzo che non dormo!"
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