era il 27 luglio. faceva caldo ed io ero confusa e spaventata come quelle di "non sapevo si essere incinta". Alla faccia di chi si aspettava che con il terzo figlio avrei partorito con scioltezza e agilità. Invece no.
Nel mio parto c'è stata la paura di soffrire e il dolore vero. C'è stato l'aiutino dell'anestesista e l'incoraggiamento dell'ostetrica. Ci sono state le risate ascoltando il libro che mio marito mi leggeva ("Due figlie ed altri animali feroci. "di Leo Ortolani-lo consiglio anche fuori dalla salaparto) e le mie suppliche per evitare il dolore. C'è stato lo stupore nel toccare con le mie mani la sua testa ancora dentro di me e la forza per spingere quel grande testone. C'è stata tutta la commozione nel vederlo e l'orgoglio nel sentire l'ostetrica che commentava "Ma è bellissimo!" e anche quella che diceva "Ma signora, è un bue!".
C'è stato tutto quello che c'è e che c'è stato e che sempre ci sarà nel momento in cui si affronta questo grande, grandissimo evento. L'amore, la paura, il dolore, la gioia. Il riassunto della vita.
E ora siamo in 5. IO sono abbastanza stanca. Lui è abbastanza vorace. Gli altri ometti oscillano fra la meraviglia e il dispetto.
Io sono felice. Innamorata di tutto, di lui, di mio marito, della mia famiglia, di Dio, della Vita.
Colma di lacrime e gocciolante di latte.
Ecco Luca:
Ancora mamma? ancora, mamma! Sì mamma ancora! Ancora... perchè dopo il Nanetto Svizzero è arrivato il Piccolo Anarchico... Ancora...perchè la canzoncina va cantata "ancora", il giochino va ripetuto "ancora", il suono buffo merita "ancora" di essere riproposto... Ancora...o meglio "non ancora" , che è la risposta a molte domande "Dorme tutta la notte?", "Mangia da solo?" "Parla?"...